Un nuovo liquido reagente che permette di trasportare e conservare più a lungo i campioni da tampone per il Covid-19, riducendo al minimo le variazioni ambientali del materiale di analisi. Inoltre, se applicato ai tamponi salivari, aumenta del 10% la sensibilità clinica del test rispetto ai tamponi naso faringei.
Si tratta del nuovo reagente messo a punto da Biofarma Group – gruppo industriale che opera nell’ambito della formulazione, produzione e confezionamento di integratori alimentari, dispositivi medici, farmaci a base di probiotici e cosmetici esclusivamente conto terzi – e che è stato testato in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale.

Sviluppato nel laboratorio di analisi chimico-fisica e di microbiologia dello stabilimento friulano e Quartier Generale del Gruppo a Mereto di Tomba (UD), il team di ricercatori coordinati da Sara Pezzetta, Emanuele Nencioni e Michela Bulfoni ha effettuato le analisi in vitro utilizzando strumenti tecnologicamente avanzati e ha lavorato assiduamente per mettere a punto il brevetto di questo prodotto innovativo.
Diversamente da quanto avviene con l’utilizzo dei tamponi convenzionali, infatti, il nuovo reagente fissa e conserva l’RNA del virus e lo rende inattivo.
Ciò consente agli operatori sanitari di condurre le analisi in sicurezza e di poterle effettuare anche a distanza di alcuni giorni o di ripeterle, senza conseguenze sulla conservazione del campione o sul risultato.
Inoltre, gli studi hanno dimostrato che il reagente, se applicato a tamponi salivari, aumenta del 10% la sensibilità clinica del test rispetto ai tamponi naso faringei.

Il progetto di ricerca è nato proprio su spinta dell’Ospedale di Udine, quando la necessità di reperire reagenti e materiali per la diagnosi del Covid-19 appariva assai critica.
A sua volta, la Regione Friuli Venezia Giulia ha subito dimostrato grande interesse per il progetto, valutando forme di collaborazione per consentire che la fase di test del prodotto Biofarma avvenisse con la massima accuratezza e rapidità, in vista di eventuali necessità di approvvigionamento urgente di materiale diagnostico a causa della riacutizzazione dell’emergenza sanitaria Covid-19 in questo periodo dell’anno.
Biofarma Group aveva quindi risposto a questa esigenza mettendo a disposizione del Sistema sanitario regionale friulano il nuovo prodotto.

La sperimentazione è quindi avviata, ma non si ferma a questi risultati.
Gli studi che il prof. Curcio sta conducendo aprono alla possibilità di utilizzare il liquido per la ricerca degli antigeni virali nella saliva, ovvero per la rilevazione delle proteine responsabili della distinzione tra positivi contagiosi e non contagiosi.

Il nuovo test salivare è stato prodotto da Biofarma Group per una fase pilota al fine di effettuare gli screening in corso sugli abitanti di alcune aree del Friuli-Venezia Giulia, ma dati gli ottimi risultati ottenuti dal punto di vista sia delle performance sia della sostenibilità dei costi, potrebbe essere impiegato in modo più esteso.