Reggio Emilia, cuffie refrigeranti donate all’Oncologia

I rappresentanti delle associazioni con il personale medico e infermieristico

Una macchina refrigerante alla quale sono collegate due cuffie che servono a limitare la caduta dei capelli nei pazienti che si sottopongono a chemioterapia è stata donata al reparto di Oncologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
La nuova apparecchiatura, che consentirà il trattamento in contemporanea di due persone, era molto attesa visto che la perdita di capelli è ancora tra gli effetti collaterali della chemioterapia più temuti e rappresenta anche un segno identificativo che può essere vissuto con sofferenza da parte dei pazienti.

L’apparecchiatura donata

A raccogliere fondi per dotare il reparto di questo ausilio sono state le associazioni di volontariato La Melagrana Onlus, SENO n ALTRO-Lodini e Il Giorno Dopo, che si sono molto impegnate con vendite di fiori e manufatti e cene benefiche. Per l’acquisto è stato poi fondamentale il contributo all’Associazione Senonaltro da parte della Fondazione Maramotti.

Martedì mattina si è svolta la cerimonia di consegna al CORE, alla presenza della dottoressa Elisa Mazzini della Direzione medica ospedaliera e del direttore dell’Oncologia Carmine Pinto, che hanno ringraziato i presidenti delle associazioni che hanno partecipato a questa operazione.

Le cuffie, in silicone morbido, sono collegate a un impianto frigorifero compatto e vengono poste sulla testa del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico.
La temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente, facendo circolare un refrigerante speciale all’interno della cuffia, e viene mantenuta costante per un periodo che inizia circa 20 minuti prima e continua, finita la seduta, per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti a 2 ore.

La perdita dei capelli a seguito di alcuni trattamenti di chemioterapia si verifica a causa dell’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero. Il raffreddamento produce, invece, una sensibile riduzione del flusso sanguigno ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione.