Responsabilità professionale e boom di denunce: problema irrisolto

«L’annuncio dello sciopero degli ostetrici ginecologi è solo la punta di un iceberg che nasconde inquietudini e paure che non sono confinate nei punti nascita, dato che nella graduatoria delle denunce troviamo anche medici di pronto soccorso, oncologi e chirurghi , in particolare quelli ortopedici». Così si è espresso Costantino Troise, segretario nazionale di Anaao Assomed.

La forte crescita del contenzioso medico-legale contro i medici, secondo Troise, inquina la relazione medico-paziente e l’adozione di procedure difensive da parte dei medici e porta l’aumento dei premi assicurativi a carico di medici e strutture sanitarie. Le aziende sanitarie, ossessionate dal pareggio di bilancio, sottovalutano il ruolo delle carenze organizzative e strutturali nel causare gli eventi avversi e lasciano il medico stretto tra rischio di contenzioso e logiche aziendali non sempre orientate alla sicurezza delle cure per operatori e pazienti.

«Il sistema sanitario non sarà mai sostenibile se la medicina difensiva resta l’unico scudo a disposizione del medico, che rischia di rispondere in proprio, anche in sede penale, delle conseguenze dannose di un suo atto, decontestualizzato dal suo valore sociale».