Reti specialistiche per un Paese più competitivo

Gli ultimi interventi portati avanti dal Governo tra spending review e pay back hanno ridotto di investimenti esteri nel nostro Paese del 51%: lo ha dichiarato Luigi Boggio, presidente di Assobiomedica, durante gli Stati Generali della ricerca sanitaria che si sono tenuti lo scorso 27 aprile a Roma: «le imprese del dispositivi medici hanno investito in ricerca e innovazione circa 1,2 miliardi nel 2014 con una crescita del 21% rispetto al 2010. Abbiamo però registrato dei campanelli di allarme con un calo del 51% in quattro anni degli investimenti esteri. Purtroppo il nostro paese non riconosce ancora l’innovazione come elemento di ottimizzazione e di risparmio per il Ssn, la valutazione clinico-economica dell’innovazione non ha ancora un sistema nazionale e uniforme di regole. Ci auguriamo che il tavolo dell’innovazione istituito dal Ministero della Salute risolva queste mancanze e dia slancio al sistema». Ecco dunque che anche la volontà del Governo di investire in ricerca sanitaria va vista in un’ottica di innovazione. Riprende Boggio: «Occorre mettere a sistema queste risorse, creando reti specialistiche che possano proporsi come unico interlocutore con la massa critica oggi richiesta. La creazione di reti specialistiche garantirebbe anche all’Italia una migliore capacità competitiva per aggiudicarsi maggiori finanziamenti europei rispetto a quanto avviene oggi con la possibilità di presentare un minor numero di progetti, convogliando le risorse a disposizione».

Stefania Somaré