RSA lombarde, i risultati dell’indagine di Regione Lombardia e Fondazione Onda

Esplorare il grado di umanizzazione dei servizi e di personalizzazione dell’assistenza con l’obiettivo di identificare le strutture per anziani più attente al benessere e alla qualità di vita dei propri ospiti.

Questo lo scopo dell’indagine “Umanizzazione dei servizi e assistenza personalizzata nelle RSA lombarde” condotta da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, tra ottobre e dicembre 2021, che ha visto la partecipazione di 392 strutture tra Residenze Sanitarie Assistenziali e Case di riposo dislocate in 10 province lombarde.

I dati emersi evidenziano uno standard elevato e sono ancora più significativi alla luce del fatto che la Lombardia è stata una delle regioni più colpite dalla pandemia da Covid-19 che ha messo sotto pressione per un periodo molto lungo le RSA e le Case di Riposo non solo dal punto di vista della gestione clinico-assistenziale dei propri ospiti, ma anche in termini organizzativi. Complessivamente risulta che 9 RSA e Case di riposo lombarde su 10 sono attente al lato umano della cura. Tra le strutture valutate, infatti, 288 hanno raggiunto un buon grado di umanizzazione dei servizi e assistenza personalizzata, mentre 48 si sono distinte per il risultato ottimo.

Quando si parla di umanizzazione dei luoghi di cura si intende l’interpretazione dei bisogni degli utenti in diversi ambiti che sono strettamente correlati tra loro. In particolare spiccano le conoscenze mediche, il rapporto comunicativo sia tra paziente e personale sanitario che tra paziente e organizzazione della struttura sanitaria, la trasparenza e il livello di comfort delle strutture stesse.

L’articolo quattro del patto per la salute 2014-2016 prevede che le regioni e le province autonome si impegnino ad attuare interventi di umanizzazione delle cure nel rispetto della persona nella sua interezza fisica, psicologica e sociale.

Il questionario alla base della struttura della survey è scaturito dall’esperienza pluriennale maturata dalla Fondazione Onda tramite il circuito nazionale dei bollini RosaArgento. Le aree di indagine erano quattro più un modulo sulla sicurezza per un totale di 65 item. Delle 715 strutture pubblicate sul sito di Regione Lombardia 392 hanno risposto alla survey (54%) e di queste 365 la hanno completata in modo corretto (51% del totale).

Il superamento del cut-off previsto in due o tre delle quattro aree attribuiva alla struttura un buon grado di umanizzazione (79%) mentre sono state ritenute ottime quelle che lo hanno superato in tutte le quattro aree (13%) e scarse quelle che hanno superato il cut off solo in un’area (8%).
Dai risultati della ricerca emerge che dopo due anni di pandemia i livelli di sicurezza per gli ospiti sono molto elevati, l’assistenza e la qualità della relazione sono aree ben presidiate mentre si può migliorare soprattutto nell’ambito dell’accessibilità e dell’offerta di informazioni.

Entrando nello specifico, la grande maggioranza (95,9%) delle RSA valutate ha dichiarato attenzione alla fragilità e ai bisogni della persona, al rispetto della dignità e della privacy, al percorso di accoglienza, alla tutela dei livelli di autonomia e mantenimento degli interessi personali. È stata dimostrata particolare attenzione (93%) anche per la cura delle relazioni tra i professionisti, gli ospiti, i familiari, i cittadini e le istituzioni. Carente, invece, il 53% delle strutture per quanto riguarda accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura, soprattutto relativamente alla lontananza della sede da parcheggi e mezzi pubblici o la mancanza di servizi a tutto tondo alla persona come parrucchiere ed estetista.

Il 75% delle strutture si è dimostrato carente, inoltre, per quanto riguarda l’accesso alle informazioni e la loro disponibilità in un linguaggio semplice e comprensibile, nonché la traduzione in altre lingue della carta dei servizi o la possibilità di consultare online le informazioni sanitarie degli ospiti.

«I risultati della Indagine conoscitiva della Regione e dei precedenti concorsi dei Bollini RosaArgento dimostrano lo sforzo che i gestori e il personale stanno compiendo per migliorare la qualità dell’offerta», afferma Luigi Bergamaschini, già professore associato in Medicina interna all’Università degli studi di Milano. «Come peraltro già in atto in molti paesi europei, sono convinto che si debba fare anche un importante investimento non tanto nella riqualificazione delle attuali residenze, quanto in un loro globale ripensamento architettonico-strutturale, al pari del ripensamento e progettazione degli spazi pubblici fruibili dagli anziani come luoghi di socializzazione e di vita. La partecipazione al Bando dei Bollini RosaArgento può essere un momento di riflessione importante per le RSA attuali in questa fase di transizione», aggiunge.

Fondazione Onda, infatti, prosegue con il suo impegno per promuovere l’umanizzazione delle cure lanciando anche per il biennio 2023-24 il bando le candidature per l’assegnazione dei Bollini RosaArgento, riconoscimento attribuito a RSA e Case di riposo attente al benessere e alla buona qualità di vita degli ospiti, alla tutela della loro dignità e in grado di garantire una gestione personalizzata, efficace e sicura. Dal 7 marzo le strutture pubbliche e private accreditate ubicate su tutto il territorio nazionale, possono candidarsi compilando un questionario di auto-candidatura su www.bollinirosargento.it.

«In una società che invecchia così rapidamente prendersi particolare cura degli anziani ricoverati, e in particolare del loro benessere psicofisico, è per Fondazione Onda un impegno morale di rilievo», spiega Francesca Merzagora, presidente Onda. La Fondazione lavora per fare continui passi avanti verso la messa in atto di azioni e interventi tempestivi per proteggere i più fragili. L’obiettivo ultimo è fornire alle famiglie uno strumento di orientamento per scegliere il luogo di ricovero più adatto per i propri cari, autosufficienti e non, momento sempre delicato per la famiglia», conclude.

L’iniziativa dei Bollini RosaArgento avviene in collaborazione con Lacasadiriposo.it, ANSDIPP, Senior Italia FederAnziani, Residenze Sanitarie, Altraeta.it e CURA, e ha il patrocinio di Società Italiana di Ginecologia della Terza Età (S.I.Gi.T.E.), Senior Italia FederAnziani, Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), Società Italiana di Neurogeriatria (SINeG), Società Italiana di Psichiatria (SIP), Società Italiana di Psichiatria Geriatrica (SIPG), Associazione italiana terapisti occupazionali (A.I.T.O.), Associazione Scientifica Nazionale Multidisciplinare di Geriatria (AMGe), Associazione dei Manager del Sociale e del Sociosanitario (ANSDIPP), Società Italiana di Fisioterapia (SIF), Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) e Associazione Nazionale Strutture Territoriali (Anaste).

Elena Mattioli