Sanità digitale: alcuni spunti di riflessione

La digitalizzazione dei servizi, sanitari è già una realtà concreta che molti cittadini italiani faticano ad accettare. Si potrebbe dire che la velocità di propagazione dei servizi digitali abbia spesso superato la capacità di alcune fasce della popolazione di adeguarsi dal punto di vista psicoemotivo e pratico ai cambiamenti che porta. Una situazione che interessa anche l’ambito sanitario.

La Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione ha di recente condiviso una riflessione sul tema, convinta che il confronto sia fondamentale per riuscire a garantire che l’evoluzione in atto tenga conto dei diritti dei cittadini e «dei principi etici che guidano le nostre professioni, come ben testimoniato dai nuovi codici deontologici recentemente approvati dal nostro Consiglio nazionale.

La digitalizzazione rappresenta una svolta epocale che sta trasformando anche il modo in cui vengono erogati i servizi sanitari, migliorandone l’efficienza e l’accessibilità, nonché la qualità complessiva delle cure. Tuttavia, questo cambiamento porta con sé nuove sfide, sia dal punto di vista della protezione dei dati personali sia per le responsabilità scientifiche e professionali», sottolinea Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale.

Necessarie nuove competenze

Secondo il documento approvato dalla Federazione nazionale il 29 luglio 2023, ogni professionista sanitario dovrebbe domandarsi quale sia il suo ruolo, puntando all’integrazione sempre più stretta con professionisti di altre discipline. L’idea è che si possa costruire una collaborazione efficace.

«Centrale», fa notare Giuseppe Greco, professore dell’Università degli studi di Firenze, «è anche la visione secondo la quale le professioni sanitarie non possono essere definite solo in base alle prestazioni erogate, ma devono piuttosto rispondere ai bisogni di salute della popolazione, evolvendo di conseguenza. Il raggiungimento di questi obiettivi passa necessariamente attraverso l’innovazione digitale, il cui impatto è ormai imprescindibile per il futuro della sanità».

È necessario che i professionisti sappiano interagire con le nuove soluzioni digitali. Proprio per questa ragione la Federazione fornisce un supporto ai propri iscritti, in termini di formazione specifica, affiancamento nell’uso delle nuove piattaforme e integrazione progressiva del Fascicolo Sanitario Elettronico nel proprio operato.

Fondamentale è poi la garanzia che i diversi sistemi siano tra loro interoperabili e comunicabili, un ruolo chiave è giocato dall’Infrastruttura pubblica digitale che si pone come base per sviluppare nuovi processi innovativi, riducendo il rischio di doppioni.

Attenzione alla privacy

La protezione dei dati digitali del paziente può essere garantita anche nei servizi digitali, purché venga pensata sin dalle prime fasi di progettazione, come sottolineato da Silvia Melchionna del Dipartimento Libertà Pubbliche e Sanità del Garante per la protezione dei dati personali. Si parla di privacy by design, un approccio che permette di ideare infrastrutture digitali sicure ed efficienti che garantiscono pienamente la privacy.

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