È stata pubblicata la dodicesima edizione del MedMal Report di Marsh, specialista in intermediazione assicurativa e consulenza sui rischi anche in ambito sanitario, che analizza i dati relativi a sinistri raccolti dalle autorità sanitarie italiane pubbliche e private tra 2004 e 2019.
Il primo dato interessante è che il rischio clinico è la principale causa di malpractice nella sanità pubblica italiana, pesando per oltre i due terzi. Ciò richiede che le aziende sanitarie pongano maggiore attenzione a questo aspetto.
Entrando poi nel dettaglio dei sinistri, si osserva che il 37% riguarda un errore chirurgico, il 20% un errore diagnostico e il 12% un errore terapeutico.
L’errore chirurgico, a sua volta, può essere ulteriormente suddiviso: il 63% avviene in case di cura, il 14,4% in area medica e il 6,6% in area materno-infantile.
Incorrere in un sinistro comporta delle spese per le Aziende Sanitarie: in particolare, si osserva che il costo medio per sinistro è aumentato del 7% per le aziende pubbliche, attestandosi oltre i 100.000 euro per pratica e un liquidato medio di 86.000 euro.
Tra il 2004 e il 2019 la sanità pubblica ha speso per sinistri circa 1 miliardo e 461 milioni di euro, di cui il 53% (pari a 774 milioni di euro) si riferisce a importi liquidati al danneggiato.
Lo scopo di questo Report è fornire alle aziende sanitarie stesse un’idea del trend del settore, anche per capire dove focalizzarsi maggiormente per migliorare e ridurre gli errori.
In questa edizione c’è un focus che riguarda le infezioni correlate all’assistenza che vedono crescere il numero di sinistri rispetto alla precedente edizione, con un 7,4% sul totale rispetto al 6,7%, e anche il loro impatto sui costi totali, pari a circa 126.000 di euro per pratica.
Dato il momento storico, un secondo approfondimento riguarda gli effetti della pandemia sui sinistri: bene, in questo caso a essere più colpito è il settore privato, dove i sinistri aperti per Covid-19 rappresentano il 47,1% della totalità, anche se dal punto di vista economico si assiste a un grande divario tra il costo medio di questi sinistri, intorno alle 50.000 euro, e quelli della sanità pubblica, mediamente di 127.000 euro.
Marco Araldi, co-Chief Executive Officer, Marsh Italia, e Italian Country Corporate Officer, Marsh McLennan: «il settore sanitario privato e quello pubblico continuano ad affrontare sfide significative derivanti da richieste di risarcimento per medical malpractice. Mitigare la probabilità e il verificarsi di questi eventi deve essere una priorità strategica chiave per gli operatori sanitari italiani, al fine di aumentare la loro resilienza, incrementare la sicurezza e il benessere dei pazienti e ridurre le future vertenze».
Stefania Somaré