Sensori indossabili aiutano il controllo dell’emoglobina glicata

Il controllo della glicemia nei pazienti diabetici è fondamentale anche per ridurre il rischio di sviluppo di patologie vascolari a carico di vari organi, come reni e occhi.
L’alternanza tra picchi glicemici e condizioni di ipoglicemia, infatti, è uno degli aspetti più subdoli del diabete.

Per favorire una gestione sempre più puntuale della glicemia, nel tempo sono stati sviluppati sensori indossabili che consentono un monitoraggio continuo della patologia diabetica e, quindi, interventi mirati e puntuali su singolo paziente. Ben studiati dalla letteratura medica, questi dispositivi medicali iniziano ad affermarsi anche nella pratica clinica.

Quali vantaggi portano nella pratica reale? Sappiamo che gli studi sperimentali, per loro natura, non riescono a indagare a fondo l’efficacia di un sistema o di una terapia nella vita reale; di questo si occupano gli studi real world. Tra questi, ve ne è uno condotto da ricercatori italiani che conferma la valenza dei sensori indossabili nel gestire al meglio la glicemia e, in particolare, l’emoglobina glicata.

n linea teorica questo valore deve restare sotto al 7%, ma difficilmente ciò è possibile con i percorsi di cura tradizionali, sia che si parli di pazienti con diabete di tipi 1 che di tipo 2. L’emoglobina glicata viene utilizzata come indice della quantità di glucosio circolante nel sangue: questo zucchero ha l’abitudine di legarsi alle proteine che incontra in modo irreversibile e ciò accade anche con l’emoglobina contenuta nei globuli rossi.

Tra l’altro, questa è una delle ragioni per cui i globuli rossi vivono circa tre mesi e poi devono essere distrutti: dopo questo tempo, diventano infatti inefficaci al trasporto di ossigeno nel sangue. Tornando all’emoglobina glicata, alti valori indicano presenza di molto glucosio nel sangue: ecco perché i clinici cercano di mantenere questo valore a livelli ottimali e possibilmente stabili nel tempo.

Grazie ai sensori indossabili è possibile portare a oltre il 50% i pazienti in buon controllo glicemico: questa l’opinione, almeno, del professor Emanuele Bosi, fondatore del Diabetes Research Institute e primo autore dello studio “The use of flash glucose monitoring significantly improves glycemic control in type 2 diabetes managed with basal bolus insulin therapy compared to self-monitoring of blood glucose: A prospective observational cohort study”.

Nello studio, che ha coinvolto 16 ospedali italiani e 322 pazienti con diabete di tipo 2 e in terapia insulinica intensiva, cioè con 4 o più iniezioni al giorno, gli autori hanno valutato l’efficacia di un particolare sistema di monitoraggio in continuo della glicemia, confrontandone gli outcome in confronto al monitoraggio fatto dai pazienti con gli strumenti tradizionali. I pazienti avevano un livello di emoglobina glicata di partenza compreso tra 8.9 ± 0.8%.

Dopo tre mesi, si è visto che questo valore è sceso significativamente in molti dei pazienti che hanno utilizzato il monitoraggio continuo, rispetto agli altri. I risultati possono essere considerati significativi perché i pazienti coinvolti presentano caratteristiche tipiche del paziente diabetico medio, anche per età, 67 anni di media e BMI, pari a 30.5, al limite tra sovrappeso e obesità conclamata.

La misurazione della glicemia in continuo permette da una parte ai pazienti di valutare meglio gli impatti degli stili di vita sulla propria patologia, per cui li sprona a mangiare meno e a muoversi di più, ma presenta dei vantaggi anche per i clinici, perché dà loro la possibilità di valutare tutto l’andamento glicemico di ogni paziente, favorendo decisioni cliniche più ragionate e personalizzate.

(Lo studio: Bosi E, Gregori G, Cruciani C, Irace C, Pozzilli P, Buzzetti R. The use of flash glucose monitoring significantly improves glycemic control in type 2 diabetes managed with basal bolus insulin therapy compared to self-monitoring of blood glucose: A prospective observational cohort study. Diabetes Res Clin Pract. 2022 Jan;183:109172. doi: 10.1016/j.diabres.2021.109172. Epub 2021 Dec 6. PMID: 34883185)

Stefania Somaré