Sostituire la valvola aortica senza protesi: i primi interventi al Monzino

Polvani-Ozaki_Immagine di salaUtilizzare lo stesso tessuto del paziente per ricreare la valvola aortica degenerata: questa l’innovazione approdata al Centro Cardiologico Monzino di Milano, dove il prof. Gianluca Polvani, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia II, e il prof. Shigeyuki Ozaki, inventore dell’innovativa tecnica, hanno già effettuato due interventi. La particolarità della procedura sta nel creare tre lembi di tessuto dal pericardio del paziente, che vengono impiantati sull’anello della valvola aortica, di fatto rigenerandola. Inventata qualche anno fa ed eseguita nel mondo su almeno 1500 pazienti, la tecnica ha dimostrato di essere una valida sostituta della più comune protesizzazione, dal momento che la valvola autologa ha la medesima durata di una protesi artificiale. La valvola autologa, inoltre, mostra il vantaggio di non andare incontro ai fenomeni degenerativi che caratterizzano le protesi valvolari. Ecco il commento di Polvani, che spiega come avviene la procedura chirurgica. «Questa tecnica rappresenta un’enorme innovazione nel campo delle sostituzioni valvolari aortiche. Durante l’intervento viene prelevato un segmento di pericardio dal paziente e, con un’apposita sagoma, da esso si ricavano tre nuovi lembi, misurandoli con estrema precisione sulla morfologia della valvola aortica del paziente. I nuovi lembi valvolari vengono dunque “cuciti” sull’anello aortico per creare una nuova valvola. Al termine della procedura le immagini ecocardiografiche mostrano un perfetto movimento dei lembi valvolari e la totale assenza di insufficienza aortica. Inoltre, trattandosi di tessuto del paziente, questo tipo di sostituzione valvolare non corre il rischio di scatenare eventuali reazioni immunitarie». Il Monzino diventerà il Centro di riferimento per la formazione dei chirurghi che vorranno sviluppare la tecnica.

Stefania Somaré