Grazie a un’apposita delibera regionale, le aziende sanitarie toscane dovranno prevedere la presenza, nell’offerta residenziale territoriale, di Unità per Stati Vegetativi (USV) e Speciali Unità di Accoglienza Permanente (SUAP), in modo tale da poter rispondere alle esigenze dei diversi stati vegetativi.
Il percorso interno a queste due Unità è a carico del Sistema Sanitario Regionale e vede la creazione di un team di esperti in ogni azienda sanitaria, formato da fisiatra, neurologo/neurofisiopatologo, fisioterapista, infermiere e assistente sociale: al team il compito di valutare i pazienti e inserirli nel setting per loro più adeguato. Essenziale anche assicurare un controllo almeno semestrale a questi pazienti.
Il percorso ha una durata di 2 anni dall’evento acuto, finiti i quali il paziente verrà trasferito in una RSA oppure, se le condizioni di salute e dell’ambiente famigliare lo permettono, saranno attivati progetti domiciliari con prestazioni di assistenza diretta alla persona. La valutazione spetta alla Unità di valutazione multidisciplinare. Perché il tutto possa funzionare, occorre creare un raccordo tra le aziende sanitarie regionali e le famiglie dei pazienti in stato vegetativo, oltre che le associazioni di riferimento.
Tali contatti, insieme a indirizzi aziendali per la presa in carico delle persone con esiti medio-gravi, per recuperarli e reinserirli nella società, dovranno essere definiti entro la fine di quest’anno.
Stefania Somaré