Tecnologia al servizio della continuità assistenziale

Un aspetto importante quando si parla di continuità assistenziale è favorire l’aderenza alle cure dei pazienti dimessi e l’adesione ai controlli fissati. «È un punto centrale del tema della continuità», secondo Giuseppe Genduso e Lorena Luzzi, rispettivamente direttore sanitario e socio-sanitario dell’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. «Bisogna rileggere paradigmi e percorsi di questi pazienti organizzando sistemi che consentano di gestire il singolo paziente prevedendo i passaggi del suo “mantenimento” attraverso strumenti come il Piano di Assistenza Individuale e una regia (magari un Contact Center) che lo aiuti nel percorso, organizzandogli e ricordandogli le visite di controllo, e di aumentare la sua consapevolezza dello stato di paziente cronico, che in genere richiede accorgimenti nella quotidianità quali dieta, attività fisica, corretta assunzione delle terapie. Questo richiede una rilettura dei rapporti organizzativi tra le professioni quali medici, infermieri e amministrativi che non devono lavorare per segmenti verticali ma in modo integrato, centrati sul singolo paziente». Tutto ciò diventa particolarmente importante quando si ha a che fare con anziani. Ecco quindi che la tecnologia può venire in aiuto anche per la continuità assistenziale tutta. Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, ricorda per esempio che «nell’Adi e nei programmi di ospedalizzazione a domicilio sono sempre più usati strumenti comunicativi di teleascolto, telecontrollo, telesoccorso e telemedicina. L’uso della tecnologia permette di migliorare le cure e l’assistenza riducendo il ricorso al ricovero e all’ospedalizzazione. In particolare, lo sviluppo di strumenti per la telemedicina consente di trovare nuove risposte a problemi tradizionali della medicina e di creare nuove opportunità per il miglioramento del servizio sanitario tramite una maggiore collaborazione tra i vari professionisti sanitari coinvolti e i pazienti a domicilio. Per essere più completi, l’introduzione della telemedicina come innovativa modalità organizzativa ha un’immediata ricaduta nel rendere fruibile e continua la comunicazione tra i diversi attori e orientare gli erogatori verso un uso appropriato delle risorse, riducendo i rischi legati a complicanze, il ricorso all’ospedalizzazione, i tempi d’attesa e ottimizzando l’uso delle risorse disponibili. La disponibilità di informazioni tempestive e sincrone offre inoltre la possibilità di misurare e valutare l’evoluzione dei sintomi in caso di evento acuto e la necessità di ospedalizzazione. L’innovazione tecnologica può infatti contribuire alla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dell’assistenza sanitaria dall’ospedale al territorio attraverso modelli assistenziali innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale». La telemedicina è attrice primaria anche presso l’Asl 3 Genovese, di cui è direttore Bruna Rebagliati: «da tempo la S.C. Oculistica dell’Ospedale Padre Antero Micone di Sestri Ponente ha attivato il progetto di telemedicina per la prevenzione della retinopatia nei pazienti diabetici. Questo innovativo servizio permette di migliorare il percorso di cura del paziente diabetico grazie a una prevenzione più accurata delle patologie oftalmiche legate al diabete e in particolare l’edema maculare diabetico (DME). Il Servizio di Telemedicina è attivo nell’ambulatorio diabetologico di Fiumara e in quello della Colletta e accoglie pazienti provenienti anche da tutti gli altri ambulatori diabetologici della rete aziendale che sono dislocati capillarmente sul territorio di competenza di Asl 3 Genovese: Cogoleto, Prà, Pegli, Rossiglione, Sestri Ponente, Sampierdarena, Rivarolo, Pontedecimo, Borgofornari, Centro, Struppa, Nervi e Recco. I pazienti hanno la possibilità di effettuare l’esame del fondo oculare durante la visita specialistica diabetologica, grazie alla presenza di un retinografo nel centro stesso. In pochi minuti e senza manovre invasive saranno rilevate le immagini della retina, che saranno inviate in telemetria all’oculista presso la Struttura di Oculistica dell’Ospedale Padre Antero Micone di Sestri Ponente. Da qui saranno richiamati solo i pazienti che, avendo segni di rischio di maculopatie, necessitano di visita oculistica approfondita e specifica». E non finisce qui. Sempre presso l’Asl 3 Genovese, infatti, le mamme interessate a seguire il percorso nascita «possono non solo chiamare un numero di telefono apposito», riprende Rebagliati, «ma anche inviare una mail all’indirizzo apposito per ricevere le informazioni necessarie. L’Asl 3 Genovese permette anche di vedere e stampare i risultati dei propri esami di laboratorio via internet: a mezzo pc, smartphone e tablet, sms. Grazie all’accordo tra Asl 3 Genovese, Federfarma e Regione Liguria, inoltre, la rete delle farmacie genovesi offre una gamma di nuovi servizi ai cittadini. Dopo la prenotazione delle visite specialistiche, da ora ci si può recare in farmacia anche per pagare i ticket per le prestazioni sanitarie convenzionate e ritirare i referti degli esami di laboratorio di competenza dell’Asl 3 Genovese. I servizi sono offerti in 196 farmacie su 250 operanti in ambito Asl 3. In farmacia si può: prenotare gratuitamente le visite specialistiche attraverso una rete telematica dedicata e collegata con l’Asl; pagare il ticket delle prestazioni sanitarie: in questo caso occorre essere in possesso di una carta di credito o di un tessera bancomat. Il pagamento avviene solo in via telematica attraverso il Pos e senza costi aggiuntivi per l’utente; ritirare il referto emesso dalle strutture Asl 3. Il crescente uso dell’Ict in sanità, in particolare a supporto della ricerca medica, delle pratiche cliniche, all’assistenza ai cittadini-utenti sta rendendo possibili anche in medicina nuove forme d’interazione, in linea con gli obiettivi della Evidence Based Practice». Si tratta quindi di un importante passo avanti.

Stefania Somaré