Il telemonitoraggio rappresenta per il mondo della sanità una enorme opportunità di miglioramento. Di essa possono usufruire, traendone vantaggio, strutture dalla natura e vocazione diverse:

  • gli ospedali,
  • gli studi privati,
  • le case di cura,
  • le residenze assistenziali,
  • oltre naturalmente ai poli dedicati esplicitamente alla supervisione remota dei pazienti, primi diretti beneficiari di questo tipo di servizi.

L’idea è, infatti, dare vita a un percorso completo di cura a distanza che va dalla prevenzione alla presa in carico o definizione di un piano terapeutico; e quindi abbracci le fasi del monitoraggio propriamente detto e del follow-up.

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Il ricorso a un nuovo paradigma di assistenza è d’altronde imperativo per la medicina e la società moderna che assiste all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle cronicità, e allo stesso tempo alla difficoltà crescente di reperire personale specializzato. Le soluzioni tecnologiche a disposizione dei malati e dei sempre più presenti e importanti caregiver sono oggi numerose. A partire da quegli strumenti indossabili che, ormai comuni quanto progrediti e ricchi di funzionalità, riescono a raccogliere, a elaborare e trasmettere i parametri critici di salute di un soggetto, condividendoli così con il curante o una struttura di riferimento.

Comodi dispositivi ultraportatili possono gestire elettrocardiogrammi la cui lettura e analisi avverrà poi grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, pronti a segnalare l’insorgere di eventuali anomalie.
È naturalmente un tassello essenziale di ogni efficace progetto di telemedicina e telemonitoraggio la presenza di piattaforme integrate che consentano agli operatori e medici di esser prontamente avvertiti in caso di emergenza. E siano così in grado di approntare e assicurare un’adeguata strategia di risposta, indipendentemente da dove si trovino, poiché, appunto, portabilità e mobilità sono parole chiave per medici e pazienti.

Di come la proposta di mercato si stia evolvendo e di quali siano le soluzioni più efficienti negli ambiti citati come in quello dei teleconsulti e visite in remoto è il white paper intitolato “Telemonitoraggio: la tecnologia riduce le distanze (e abbatte i costi!)”, da oggi disponibile su questo stesso sito. Suoi ideali e primari destinatari sono CEO e responsabili delle infrastrutture tecnologiche e ICT (CIO; CTO); gli ingegneri e IT manager clinici nel pubblico e nel privato; i capi reparto ospedalieri e i decisori e stakeholder chiamati a guidare la trasformazione in senso digitale del settore sanitario. Oltre naturalmente a chiunque sia interessato a seguire i cambiamenti in atto in un comparto cruciale.

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