Terapia fagica: l’Ospedale Sacco ha avviato il trattamento

ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano ha avviato presso il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, un trattamento innovativo basato sull’uso di batteriofagi. Si tratta di uno dei primi casi al mondo. 

La terapia fagica comprende virus selezionati per eliminare batteri resistenti o refrattari agli antibiotici, offrendo una possibile terapia per pazienti con infezioni croniche o complesse.

All’Ospedale Sacco, il trattamento è stato adottato per curare un paziente che presentava un’ulcera da pressione infetta da Pseudomonas aeruginosa, un batterio in questo caso non guaribile perché resistente a tutti gli antibiotici a disposizione. Il batterio non rispondeva più in modo efficace agli antibiotici tradizionali e alle medicazioni, impedendo la guarigione della ferita, nonostante le terapie convenzionali.

Il trattamento è stato somministrato in ambito compassionevole: ovvero nel caso in cui le opzioni terapeutiche siano esaurite. 

I primi risultati hanno mostrato l’eradicazione del batterio, confermata da molteplici prelievi della ferita, e il miglioramento clinico della lesione. Il paziente è ora candidabile a una procedura di innesto cutaneo (prima controindicata vista la presenza del batterio), che a questo punto consentirebbe di chiudere la ferita aperta da diversi anni.

L’intervento, tra i primi al mondo, rappresenta un primo passo concreto verso l’integrazione della terapia fagica nel trattamento delle infezioni più difficili da curare, e apre la strada a scenari futuri in cui sarà possibile utilizzare queste “armi naturali” contro batteri pericolosi senza danneggiare il resto del microbiota.

Il trattamento è stato coordinato da Matteo Passerini, infettivologo presso il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e il centro di ricerca della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, USA specializzato nella produzione di fagi personalizzati. Ogni fase, dalla selezione del fago al monitoraggio clinico, è stata attentamente supervisionata da un’équipe multidisciplinare.

«Questa esperienza dimostra come la collaborazione tra centri di ricerca italiani e internazionali, la ricerca scientifica e l’innovazione clinica possano offrire nuove soluzioni a problemi oggi con limitate possibilità terapeutiche», ha commentato Andrea Gori, professore Ordinario di Malattie Infettive presso l’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Unità di Malattie Infettive dell’ASST Fatebenefratelli Sacco.
«La terapia fagica, infatti, apre nuove prospettive nel trattamento delle infezioni resistenti, offrendo speranza a quei pazienti per cui le opzioni tradizionali sono ormai esaurite».