Dal primo marzo il percorso nascita di Regione Toscana si è arricchito di due importanti novità: due nuovi test per valutare la presenza di anomalie cromosomiche e una app che accompagna la donna durante tutto il percorso di gravidanza fino all’anno del neonato.
Dall’inizio del mese, quindi, tutte le donne che si inseriscono nel percorso nascita hanno la possibilità di effettuare, gratuitamente, il test combinato per verificare la possibile presenza di specifiche anomalie cromosomiche (sindrome di Down, sindrome di Edwards e sindrome di Patau). A seguito dei risultati di questo primo test, la donna può essere: invitata a effettuare una indagine invasiva, per avere maggior certezza di presenza di alterazioni; invitata a effettuare il NIPT (Non Invasive Prenatal Testing) test a tariffa ridotta, pagando solo 200 euro contro i 400 del prezzo pieno, se c’è dubbio di presenza di alterazioni; proseguire con il percorso nascita se non c’è rischio.
Per quanto riguarda il NIPTtest, l’assessore alla Salute, Stefania Saccardi, sottolinea che «si tratta di un test non invasivo e innovativo del DNA fetale circolante, eseguito tramite un prelievo del sangue. Siamo la prima Regione a inserirlo nel percorso nascita. Entrambi i test non sono test diagnostici ma possono contribuire a ridurre il ricorso inappropriato alla diagnosi prenatale invasiva».
L’altra novità è l’introduzione della app “hAPPyMamma”, in cui la donna può trovare i contenuti in digitale del Libretto Nascita in versione multilingua, oltre che le indicazioni georeferenziate sui servizi consultoriali e ospedalieri relativi al percorso nascita. Lo strumento è stato realizzato per conto della Regione dal Laboratorio Management e Sanità dell’Istituto di Management, Scuola Sant’Anna di Pisa.
Infine, lo stesso libretto, nella sua versione cartacea, è stato rinnovato nella sua veste grafica: «il libretto ricettario dedicato al protocollo degli esami consigliati – ha spiegato Saccardi – ha di fatto recepito le previsioni del protocollo per la gravidanza fisiologica previsto dai Nuovi Livelli essenziali di Assistenza, che a livello nazionale non sono però ancora entrati in vigore. L’aggiornamento del protocollo regionale per la gravidanza fisiologica è stato condiviso attraverso il lavoro di una serie di gruppi tecnici attivati nell’ambito del Comitato Percorso Nascita regionale che ha tenuto conto non solo delle previsioni normative, ma anche delle più recenti evidenze scientifiche».
Stefania Somaré