Incremento dei posti letto di Terapia Intensiva di 193 unità, individuazione di spazi idonei alla creazione di Terapia Intensiva di emergenza, 262 posti letto per degenza ordinaria predisposti per diventare letti di Terapia Sub-Intensiva e di Terapia Intensiva: queste le azioni messe in atto da Regione Toscana per migliorare la risposta alle maxi-emergenze di tipo epidemico.
In particolare, la Regione si prepara ad affrontare un’eventuale seconda ondata di Covid-19.

L’esperienza degli ultimi mesi ha insegnato che tagliare le Terapia Intensiva a favore di reparti più produttivi non paga, in termini di sanità pubblica e capacità di reagire a situazioni critiche.

Il Piano presenta un cronoprogramma dettagliato da seguire in caso di emergenza e definisce le modalità con cui individuare posti di Terapia Intensiva aggiuntivi e riconvertire i posti letto ordinari, ma anche per adeguare il Pronto Soccorso alla situazione da affrontare.

Il nuovo modello organizzativo individua inoltre una quota di ospedali nei quali prevedere la possibilità di creare percorsi misti Covid-non Covid, in modo da assicurare tutti i livelli di intensità assistenziale necessari.

Stefania Saccardi, assessore al Diritto alla Salute, al Welfare e all’Integrazione Socio-Sanitaria ha sottolineato: «la rimodulazione dell’offerta ospedaliera consente di definire una quota di ospedali della rete come potenziale risposta all’epidemia, ma senza individuare ospedali dedicati.

Riteniamo che questo modello possa consentire una maggiore flessibilità in relazione alle diverse tipologie possibili di eventi catastrofici, integrandosi con la rete dell’emergenza territoriale e le reti tempo dipendenti, in particolare con la rete per il trauma maggiore.

In questo modo all’interno della rete ospedaliera ordinaria, siamo in grado di poter sviluppare una risposta in rete per le maxi-emergenze, e definire i possibili apporti che, all’occorrenza, i diversi ospedali possono essere chiamati a offrire».

Stefania Somaré