Trapianti e associazione a tumore cutaneo

In Italia nel 2021 sono stati eseguiti 3778 trapianti d’organo, con una crescita del 9,9% rispetto all’anno precedente. Come sempre, l’organo più trapiantato è stato il rene, con 2051 casi, seguito da fegato (1376 casi), cuore (251 casi), polmoni (115 casi) e pancreas (55 casi).
In generale, solo il trapianto di polmone è rimasto stabile, mentre gli altri organi hanno fatto registrare una crescita. La maggior parte di questi trapianti è stata condotta da donatori deceduti (3416).

Il trapianto è un intervento salvavita, ma mette il paziente in una condizione di fragilità cronica, dovuta all’assunzione di immunosopressori. Questi sono fondamentali per ridurre al massimo la possibilità di rigetto, ma rendono il soggetto più predisposto a infezioni.

Secondo uno studio della Mayo Clinic, chi ha ricevuto un trapianto di organo ha un rischio decisamente maggiore di sviluppare tumore cutaneo rispetto alla popolazione generale, soprattutto carcinoma basocellulare o carcinoma a cellule squamose, con un rischio rispettivamente 10 volte e da 65 a 100 volte maggiore.

Anche il melanoma, il meno frequente dei tumori cutanei, si presenta in questi pazienti con una frequenza 5 volte maggiore rispetto ai soggetti non trapiantati. La causa è proprio la soppressione del sistema immunitario, che non svolge più il suo compito di controllo nei confronti delle cellule del self impazzite. Si calcola che più della metà dei trapiantati, quindi, incorrerà in un tumore di questo tipo nel corso della vita.

I dermatologi conoscono questi rischio, ma per sorvegliare al meglio la situazione è importante rendere consapevoli anche gli altri specialisti, inclusi i medici di base.

Come conferma Leila Tolaymat, dermatologa della Mayo Clinic e autore senior dello studio: «è importante che tutti i membri del team di cura del paziente trapiantato siano consapevoli di questo rischio, famigliari inclusi, per attuare i protocolli di prevenzione e trattamento».
Lo stesso paziente trapiantato deve essere formato per riconoscere le eventuali prime lesioni cutanee e recarsi subito da uno specialista.

Nel suo studio, che è una revisione completa, l’autrice presenta le procedure più seguite al momento nella prevenzione e trattamento di queste lesioni, che tendono anche a dare metastasi.
La prima indicazione è curare attentamente la cute alla ricerca di eventuali primi segnali di forme pretumorali, che andrebbero trattate tempestivamente, prima che evolvano. Nel caso di sviluppo di carcimona a cellule squamose, la revisione indica la possibilità che oncologi e medici dell’équipe di trapianto modulino la terapia immunosoppressiva per mantenere nel paziente la protezione da rigetto, aumentando la possibilità che il corpo gestisca in parte il tumore.

Dal punto di vista terapeutico, invece, questo carcinoma andrebbe trattato tempestivamente con una chirurgia micrografica di Mohs, che permette di studiare al meglio i confini del tumore, eliminandolo del tutto. Se il tumore è più avanzato, o effetto di una metastasi, allora sarà tutto il team di cura, formato da dermatologi, oncologi e radioterapisti, a dover valutare l’approccio migliore, prendendo in considerazione anche i farmaci biologici innovativi.

I carcinomi basocellulari, invece, possono essere trattati con un misto di terapia sistemica e chirurgica, scegliendo tra le varie tecniche a disposizione: chirurgia micrografica di Mohs, criochirurgia, ampia escissione locale e raschiamento.
Al di là del dettaglio clinico, il messaggio offerto da questa revisione è che in presenza di pazienti ad alto rischio di sviluppare neoplasia, tutte le persone coinvolte in qualche misura nella cura del paziente trapiantato devono partecipare alla prevenzione, che consiste in piani educativi ad hoc, sviluppo di abitudini appropriate, come riduzione dell’esposizione al sole, uso di creme solari e screening di controllo cutaneo ripetuti.

(Lo studio: Berman H, Shimshak S, Reimer D, Brigham T, Hedges MS, Degesys C, Tolaymat L. Skin Cancer in Solid Organ Transplant Recipients: A Review for the Nondermatologist. Mayo Clin Proc. 2022 Dec;97(12):2355-2368. doi: 10.1016/j.mayocp.2022.07.004. Epub 2022 Nov 3. PMID: 36334939)

Stefania Somaré