Trapianti più sicuri con l’aferesi terapeutica

A destra, Stefano Rimondi, socio fondatore di Aferetica. A Sinistra, Mauro Atti, ad di Aferetica
A sinistra, Stefano Rimondi, socio fondatore di Aferetica. A destra, Mauro Atti, ad di Aferetica

La rimozione dei mediatori dell’infiammazione negli organi espiantati permetterà ai pazienti che subiranno il trapianto una riduzione del rischio di complicazioni. In quest’ottica, la Struttura Complessa di Cardiochirurgia dell’Ospedale Città della Salute e della Scienza di Torino  – primo centro in Italia per i trapianti di polmone – ha scelto la startup Aferetica, specializzata nell’aferesi terapeutica, per l’adozione di PerLungs, sistema altamente innovativo per il trapianto di polmone, che consiste nell’integrare la procedura di perfusione dell’organo espiantato (Evlp, ovvero Ex Vivo Lung Perfusion System) con un sistema capace di depurarlo combattendone i processi infiammatori.
In Italia sono circa 400 i pazienti in lista di attesa per il trapianto di polmone (dati del Centro Nazionale Trapianti). Il nuovo sistema terapeutico punta a incrementare del 20-30% il numero dei trapianti e di migliorarne l’esito. «L’urgenza di rendere disponibile un maggior numero di organi effettivamente idonei al trapianto è tra gli obiettivi prioritari di Aferetica», commenta Mauro Atti, amministratore delegato di Aferetica. «Partiamo dai polmoni, ma siamo già attivi per procedere con sistemi dedicati ad altri organi, quali il rene. Il sistema introdotto a Torino è solo uno dei molteplici ambiti clinici avanzati di applicazione dell’aferesi terapeutica, vale a dire i sistemi terapeutici finalizzati a rimuovere dall’organismo tossine, batteri, virus e “mediatori dell’infiammazione”. Nei trapianti e in caso di sepsi, una delle complicanze più comuni nel trapianto, questo si rivela vitale».

Paola Gregori