Avviato un progetto di collaborazione tra Fondazione Istituto Nazionale dei Tumori, School of Management del Politecnico di Milano e Life Sciences MSD.
In Italia ogni anno vengono effettuate in media 44 mila nuove diagnosi per tumore al polmone, con netta prevalenza degli uomini. Dal momento che questo tumore inizia a manifestare sintomi solo quando già in stadio avanzato, le diagnosi sono spesso tardive, il che rende molto difficile il percorso terapeutico. La diagnosi è spesso nefasta, come dimostrano i tassi di sopravvivenza a 5 anni, del 16% negli uomini e del 23% nelle donne.
L’introduzione di uno screening nazionale, come quello già esistente per carcinoma della mammella e carcinoma del colon-retto, ma concentrato sui soggetti a rischio, potrebbe migliorare la situazione. Attualmente, lo screening è consigliato dalle raccomandazione della Associazione Italiana di Oncologia Medica, ma ancora non attuato.
Per migliorare la gestione del paziente oncologico con tumore al polmone nasce una nuova collaborazione tra Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, School of Management del Politecnico di Milano e MSD Italia.
L’obiettivo è revisionare i modelli gestionali oggi utilizzati per il paziente con tumore al polmone per poi innovarli, anche grazie all’introduzione di nuove soluzioni digitali, quali la telemedicina, e in coerenza con le nuove linee di indirizzo nazionali e regionali. Il progetto si concentra sia sulla fase diagnostica, spesso complessa, che sul percorso di cura successivo.
Le finalità del progetto nel dettaglio
Vediamo quali sono gli ambiti che i partner del progetto hanno deciso di studiare e innovare per migliorare la presa in carico del paziente con tumore al polmone. Prima di tutto, si intende velocizzare diagnosi e stadiazione del tumore tramite una presa in carico multidisciplinare, che deve essere sempre più lo standard, per poi scegliere anche il miglior percorso terapeutico per il soggetto, spesso affetto da altre comorbidità.
Come accennato, l’intento è di innovare i processi con l’introduzione della tecnologia digitale, per cui occorre valutare i benefici derivanti da questo cambiamento, per capire in quali casistiche possono dare maggior beneficio. L’ottica resta, quindi, quella della massima personalizzazione del percorso.
Un terzo passaggio riguarda invece l’analisi dei benchmark con centri clinici nazionali e internazionali di rilievo, per individaure elementi migliorativi da introdurre nell’Istituto Nazionale dei Tumori stesso. Infine, ma non per importanza, si valorizzeranno le best-practise già preesenti in Istituto, per esportarle in altri processi di cura oppure ad altre realtà ospedaliere. Ognuno degli enti coinvolti nel progetto porterà il proprio know-how e competenza.
L’importanza dell’innovazione gestionale
“La sfida dell’innovazione organizzativa è una trasformazione radicale nella gestione dei processi di cura, nei sistemi di gestione delle performance, nelle competenze professionali degli operatori e nella loro cultura organizzativa. Rendere il sistema più efficace ed efficiente vuol dire impostare collaborazioni e quindi interventi capaci di impattare sui processi organizzativi innovando in modo creativo.
Il modo in cui lavoriamo, capitale e tecnologia vengono combinati nell’ambito del modello organizzativo e possono fare la differenza. Innovare non significa solo disegnare nuove soluzioni ma ottenere reali cambiamenti nella gestione delle nostre organizzazioni sanitarie che contribuiscono alla sostenibilità del sistema”, queste le parole del direttore generale della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, Carlo Nicora.
A queste parole risponde Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano: “questo progetto con la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori e MSD Italia è un’importante occasione di cooperazione per il miglioramento del percorso di cura del paziente con tumore al polmone, in cui i tre enti potranno mettere in gioco le proprie competenze e conoscenze a beneficio dei pazienti”.