Tumore alla prostata, Fondazione Onda assegna 94 Bollini Azzurri ai centri multidisciplinari

Francesca Merzagora

La prima edizione del bando nazionale promosso dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – patrocinato dalle principali società scientifiche e associazioni italiane – ha assegnato 94 Bollini Azzurri e 33 menzioni speciali agli ospedali che si sono contraddistinti per un approccio d’avanguardia e multidisciplinare nella diagnostica e nella cura del tumore alla prostata.

Il tumore alla prostata in Italia interessa circa 560 mila uomini, rappresentando il 19% di tutti i tumori maschili. Ogni anno si contano tra le 36 e le 37 mila nuove diagnosi; la sua incidenza è in continuo aumento, anche come conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione. Di contro, in progressivo calo la mortalità, anche e soprattutto grazie alla diagnosi precoce e ai nuovi trattamenti.

«Il circuito del Bollino Azzurro, dopo tante edizioni di quello Rosa, rappresenta un ulteriore passo verso quella medicina genere-specifica che va nella direzione di una medicina di precisione e quindi di trattamenti sempre più targhettizzati», ha sostenuto la presidente di Fondazione Onda, Francesca Merzagora.

Francesca Merzagora

Il Bollino Azzurro mira a identificare e promuovere i centri di avanguardia nella diagnostica e nella cura del tumore della prostata, centri che si caratterizzano per un approccio multidisciplinare che prevedono, all’interno della squadra, figure professionali come quella dell’urologo, del radioterapista, dell’oncologo medico, del patologo, del radiologo, del medico nucleare e dello psicologo.

Gli obiettivi cardine dell’iniziativa sono: migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore alla prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.

Gli ospedali Bollino Azzurro e quelli con menzione speciale

Su un totale di 155 ospedali partecipanti, i Bollini sono stati assegnati a 94 strutture sparse in tutto lo Stivale.
«A questi si sono aggiunti 33 ospedali cui è stata assegnata una menzione speciale: si è trattato di centri giudicati meritevoli di incoraggiamento che, verosimilmente, alla prossima edizione, saranno in grado di ricevere il Bollino Azzurro», ha proseguito Merzagora.

«I centri che hanno ottenuto il Bollino Azzurro costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione – maschile, ma anche femminile perché sono generalmente le donne le prime a occuparsi della salute dei propri partner – l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate. Il riconoscimento del Bollino Azzurro rappresenta quindi un significativo punto di partenza per il potenziamento dei servizi in ottica multidisciplinare».

I criteri per l’assegnazione dei Bollini

Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da una commissione multidisciplinare di esperti istituita da Fondazione Onda, fra cui figurano i nomi di Giario Conti, segretario SIURO, Orazio Caffo, direttore dell’Unità di Oncologia Medica, APSS Trento Presidio Ospedaliero S. Chiara e Rolando Maria D’Angelillo, direttore della UOC di Radioterapia del Dipartimento di Oncoematologia del Policlinico Tor Vergata di Roma.

La partecipazione all’iniziativa era aperta a tutti gli ospedali, a partire da quelli del network Bollini Rosa. La valutazione delle strutture partecipanti e l’assegnazione dei Bollini a 94 ospedali si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura articolato su 10 domande, volte a misurare la qualità e la multidisciplinarità dei servizi.

Tra i requisiti essenziali: il numero di casi trattati, l’offerta di un approccio multidisciplinare per la gestione della malattia, un core team composto da urologo, oncologo medico e oncologo radioterapista, a cui devono aggiungersi anatomopatologo e specialista in diagnostica per immagini. Determinante, inoltre, la partecipazione a programmi di aggiornamento continuo sulla patologia.

Le iniziative per l’open weekend del 18-20 marzo

Essere parte del network significa poter contare su un continuo scambio di esperienze e best practice, oltre a offrire una serie di servizi.
Gli ospedali del circuito Bollino Azzurro, per esempio, il fine settimana 18-20 marzo prossimo, organizzeranno un open weekend dedicato al tumore della prostata, offrendo visite ed esami gratuiti.

L’importanza della multidisciplinarietà

«Le patologie si trattano bene solo in presenza di una visione d’insieme, di un approccio multidisciplinare e multi-professionale», ha commentato Paola Binetti, della Commissione Igiene e Sanità del Senato, intervenuta nel corso della presentazione.

«I Bollini Azzurri rappresentano una nuova declinazione della medicina di genere per una differenziazione dei percorsi che vada sempre più nella direzione di una medicina di precisione», ha aggiunto Fabiola Bologna, membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
«Tutto questo deve andare nella direzione di quanto previsto dal Piano Europeo contro il Cancro, alla base del quale si collocano la prevenzione sostenibile e la diagnosi precoce».

Ed è proprio la multidisciplinarietà la parola chiave sulla quale puntare: «nell’ultimo periodo oltre il 30% dei pazienti è passato da un team mono a un team multidisciplinare, con un livello di soddisfazione superiore al 97%», ha sostenuto Giaro Conti, segretario della Società Italiana di Uro-Oncologia.

«Più tardi il paziente arriva in squadra, più possibilità si è lasciato alle spalle. La presa in carico da parte di un gruppo migliora la comunicazione medico-medico e medico paziente, con una bidirezionalità e un ascolto maggiore alle esigenze di quest’ultimo da parte dei diversi specialisti che possono proporre una rosa di trattamenti consentendogli di scegliere quello che meglio risponde alle sue esigenze e aspettative».

«Abbiamo considerato requisiti essenziali per l’assegnazione del Bollino Azzurro l’approccio multidisciplinare, con la presenza di un core-team un volume minimo di pazienti trattati all’anno», ha sostenuto Rolando Maria D’Angelillo, direttore della UOC di Radioterapia, Dipartimento di Oncoematologia, Policlinico Tor Vergata, Roma. «Poiché esiste una correlazione tra il volume di casi osservati e gestiti e la qualità del trattamento offerto; ed infine l’aggiornamento o formazione continua del team, che rende dinamico e sempre più attuale la formulazione di una proposta terapeutica».

Oggi esistono una serie di trattamenti utili a combattere il tumore della prostata, modificando la prognosi e garantendo una sopravvivenza più lunga. Basti in tal senso pensare alle terapie ormonali di nuova generazione, molto efficaci e ben tollerate», ha sostenuto Orazio Caffo, direttore dell’Unità di Oncologia Medica APSS Trento, Presidio Ospedaliero S. Chiara di Trento. «Di fronte a questa situazione in continuo divenire, quanto a offerta terapeutica e farmacologica, network e multidiscplinarietà diventano le parole d’ordine. Il Bollino Azzurro costituisce un punto di partenza e non di arrivo».

L’iniziativa Bollino Azzurro è patrocinata da AIRO – Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica, CIPOMO – Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, Fondazione AIOM – Associazione Italiana Oncologia Medica, ROPI – Rete Oncologica Pazienti Italia e SIUrO – Società Italiana di Uro-Oncologia, con il contributo incondizionato di Bayer.

Elena D’Alessandri