Tumori giovanili tra radioterapia e adroterapia

I tumori che colpiscono tra i 15 e i 39 anni si associano a un successo terapeutico abbastanza basso. Per migliorare la situazione, nasce il progetto europeo Kayac +, che valuta gli esiti di trattamenti radioterapici e adroterapici. Per l’Italia partecipa il CNAO di Pavia.

Se negli ultimi anni la speranza di vita per patologia oncologica è generalmente cresciuta per la fascia pediatrica e per over 40, lo stesso non si è verificato per adolescenti e giovani adulti: in Europa si parla di circa 150 mila nuovi pazienti l’anno.
I tumori più frequenti in questa fascia di età colpiscono il seno, la tiroide, la cervice uterina, i testicoli, il sistema nervoso centrale, le ossa o i tessuti molli e comprendono anche i linfomi.
Tra il 10 e il 25% di questi pazienti subisce una recidiva o sviluppa un altro tumore.

Per individuare nuove strategie terapeutiche, la Partnership Europea per la Ricerca sulla Protezione dalle Radiazioni (Pianoforte) ha deciso di finanziare con 1 milione di euro il progetto europeo, KAYAC+, acronimo di Knowledge on outcome of Adolescent and Young Adults with Cancer.

All’opera un consorzio di centri esperti

Lo studio avrà durata di 48 mesi e indagherà i risultati clinici della terapia radiante nei pazienti oncologici di età compresa tra 15 e 39 anni, e i fattori che influenzano negativamente il successo del trattamento.
Il coordinamento del progetto è in mano all’Università Tecnica di Dresda e alla prof.ssa Esther Troost che è anche direttrice del Dipartimento di Radioterapia e Radio-Oncologia dell’Ospedale Universitario di Dresda (UKD) e responsabile della Radioterapia ad Alta Precisione Guidata per Immagine – OncoRay.

Fanno parte del consorzio anche il Centro Medico Universitario di Groningen (Paesi Bassi), il Consorzio Comunale Skandionkliniken di Uppsala (Svezia), l’Istituto di Fisica Nucleare di Cracovia (Polonia), il Centro per la Lotta contro il Cancro Léon Bérard di Lione (Francia), l’Ospedale Universitario KULeuven (Belgio), il Centro Danese per la Terapia con Particelle / Ospedale Universitario di Aarhus (Danimarca) e il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia (CNAO), unico portatore di know-how per quanto riguarda l’adroterapia con ioni di carbonio.

Un registro europeo di radioterapia e adroterapia

Il punto di partenza del progetto Kayac+ è la realizzazione di un grande registro europeo inerente l’uso della radioterapia nei pazienti di riferimento, sia con metodi tradizionali sia con adroterapia. Man mano che il numero di informazioni crescerà, sarà possibile usare il registro in modo retrospettivo per analizzare i vari trattamenti, gli esiti ottenuti e le caratteristiche del paziente e del tumore stesso.

Al momento, i tumori che colpiscono questa fascia di età vengono trattati in modalità multimodale e, sempre più spesso, anche con la terapia con particelle. «In quanto unico centro del consorzio a offrire sia la terapia con protoni sia quella con ioni carbonio, CNAO potrà svolgere un ruolo chiave nel progetto KAYAC+, apportando competenze specifiche nella pianificazione avanzata del trattamento e nella somministrazione della dose di particelle.
Il nostro know-how potrà contribuire in modo sostanziale al progresso della radioterapia di precisione nei giovani adulti, con l’obiettivo di ridurre gli effetti collaterali a lungo termine e il rischio di tumori secondari», spiega Ester Orlandi, responsabile del Dipartimento Clinico CNAO e ricercatore presso l’Università di Pavia.

Solo personalizzando al massimo il percorso terapeutico di questi tumori si può infatti sperare di ottenere esiti migliori e alzare la speranza di vita dei giovani pazienti coinvolti.

La speranza è che il progetto riesca a mettere in luce i fattori che influenzano il successo terapeutico, così da poterli migliorare o aggirare, a seconda dei casi, e i tipi di trattamento più efficaci per determinate caratteristiche del paziente.

Fonte: Ufficio Stampa CNAO