Tumori in Europa: aumenta la sopravvivenza e l’Italia è nella media

cancer_cellSono stati presentati a Vienna in occasione dell’appuntamento annuale dello European Cancer Congress, i risultati che emergono dal programma di ricerca Euricare 5, coordinato dall’Istituto Superiore della Sanità e dalla Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Lo studio ha riguardato oltre dieci milioni di pazienti adulti in trenta Paesi europei e sostanzialmente dice che la sopravvivenza dei tumori continua a migliorare. Anche in Italia sono stati compiuti passi davvero significativi. Più precisamente, lo studio che copre mediamente il 50% della popolazione europea ha analizzato oltre dieci milioni di pazienti adulti diagnosticati per quaranta tipi di tumore nel periodo 1995-2007 e seguiti fino al 2008. Vediamo alcuni dati. È ancora molto variabile tra i vari Paesi (pur essendo migliorata rispetto alla fine degli anni Novanta) la percentuale di pazienti oncologici che sopravvivono cinque anni dopo la diagnosi. In particolare, le differenze sono più accentuate per i tumori ematologici, per i quali ci sono stati importanti avanzamenti terapeutici nel corso degli anni 2000. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi aumenta costantemente in tutte le regioni europee per la maggior parte dei quaranta tipi di tumore esaminati, tuttavia aumenta in modo particolare nei Paesi dell’Est Europa, in genere i più svantaggiati. Le differenze tra Paesi che comunque permangono si osservano in modo particolare per le patologie interessate da notevoli progressi terapeutici, come le leucemie mieloidi croniche, i linfomi non Hodgkin e due suoi sottotipi (linfomi follicolari e linfomi diffusi a grandi cellule B). Entrando nel dettaglio dei dati, la sopravvivenza per tumore è più elevata nei Paesi del Nord (59,6%) e Centro Europa (58%), intermedia nel Sud Europa (54,3%) e in Irlanda e Regno Unito (50%) e ai livelli più bassi nell’Est Europa (45%). Vediamo i risultati relativi al nostro Paese. In Italia la sopravvivenza per i tumori ematologici è generalmente in linea con il valore medio europeo: in particolare, per i linfomi di Hodgkin (82% contro 81%) e non Hodgkin (62% contro 60%), per le leucemie mieloidi croniche (53%) e acute (16% contro 17%). La sopravvivenza dei pazienti italiani affetti da mieloma multiplo è invece significativamente più elevata della media (46% contro 39%). In Italia ci sono margini di miglioramento rispetto ai Paesi del Centro-Nord Europa, in particolare per i linfomi follicolari (72% contro 75%), linfoma diffuso a grandi cellule B (50 contro 60%), leucemia/linfoma linfoblastico (38% contro 44%) e leucemia mieloide cronica (53% contro 58%).

Silvia Ceruti