Umanizzazione delle cure, un progetto del Policlinico di Milano

Presso la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano si cerca di gestire l’ansia dei pazienti più piccini con l’uso di visori 3D e ambienti immersivi, così da distogliere l’attenzione del bambino dall’atto diagnostico in favore di un’esperienza più piacevole e positiva.

Il progetto, condotto in collaborazione con la Fondazione De Marchi, da anni al fianco del Policlinico e della sua Clinica pediatrica, rientra nell’ambito dell’umanizzazione delle cure che, in questo caso, prevede di prendere in considerazione anche lo stato emotivo e psicologico del paziente.

Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico, commenta: «grazie a questa preziosa collaborazione la nostra Clinica pediatrica, che da oltre un secolo è un punto di riferimento a livello internazionale, può ora contare su un ulteriore percorso a misura di bambino.

La qualità delle cure, che da sempre ci contraddistingue, deve essere sempre più affiancata da percorsi come questo, che diano sostegno ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, e che alleggeriscano il più possibile il carico di ansia e paure quando si è in ospedale. Un obiettivo che portiamo avanti da tempo, e che riusciamo a valorizzare giorno per giorno grazie al fondamentale contributo delle Associazioni che ci sostengono quotidianamente».

Le pareti della Clinica pediatrica sono state opportunamente decorate per ricordare un ambiente marino, così che il viaggio del paziente abbia inizio sin dal suo ingresso, divenendo via via più immersivo e permettendogli di affrontare la TAC in serenità.

La tecnologia è parte integrante di questo progetto: la Clinica ha acquistato, grazie ai fondi della Fondazione De Marchi, una TAC di ultima generazione dedicata prevalentemente all’ambito pediatrico e l’adattamento degli ambienti del percorso di cura.

Carlo Agostoni, direttore della Pediatria a Media Intensità di Cura del Policlinico di Milano e presidente della Fondazione De Marchi, sottolinea: «il nostro obiettivo è quello di fornire ai bambini affetti da gravi malattie e alle loro famiglie un tipo di assistenza che vada oltre la semplice cura medica, cioè un supporto assistenziale e psicologico umano e a misura di bambino, con l’obiettivo finale della guarigione e di una buona qualità della vita.

Per questo la Fondazione da molti anni si impegna a migliorare le condizioni di vita dei bambini malati e delle persone che li circondano attraverso l’istituzione di borse di studio, il miglioramento delle strutture sanitarie, l’acquisto di apparecchiature, l’impiego di equipe di psicologi, assistenti sociali, animatori e personale infermieristico, ma anche con l’organizzazione e il finanziamento di vacanze terapeutiche assistite».

La nuova TAC potenzierà poi la Radiologia, essendo dedicata a esami di routine ma anche a biopsie guidate dalle tecniche radiologiche, diagnostica per i percorsi delle malattie rare e approfondimenti relativi alle malattie oncologiche.

Stefania Somaré