Un device 3D-printed individua cellule tumorali nel sangue

Un piccolo dispositivo, ideato presso l’Istituto di Tecnologia della Georgia, consente di “filtrare” cellule tumorali eventualmente presenti nel sangue.

Lo strumento, ottenuto da stampa 3D, intrappola i globuli bianchi tramite appositi antigeni. Una volta rimossi, il sistema lascia fluire i globuli rossi più piccoli della norma, lasciando emergere le cellule tumorali presenti nel sangue.
Il tutto in modo rapido e a basso costo.

Fatih Sarioglu, assistant professor della Georgia Tech’s School of Electrical and Computer Engineering, ha sottolineato: «il vantaggio di questo dispositivo è permettere di processare un volume di sangue clinicamente rilevante individuando cellule tumorali integre che possono poi essere sequenziate per individuarne le caratteristiche ed effettuare la diagnosi».

La “trappola per cellule”, ottenuta da stampa 3D, cattura cellule del sangue per isolare cellule tumorali (immagine cortesia: Allison Carter, Georgia Tech)

Per essere certi di catturare tutti i leucociti del campione i ricercatori hanno utilizzato canali a zig-zag.
La stampa 3D consente di stampare più canali nelle 3 dimensioni, per utilizzare al meglio lo spazio di filtraggio.
La semplicità del dispositivo ne consente l’utilizzo in tutti gli ospedali, senza richiedere l’intervento di tecnici specializzati.

I test effettuati per verificare il funzionamento del device hanno permesso di individuare il 90% delle cellule tumorali presenti nel sangue analizzato.

Si tratta di uno studio preliminare (Chia-Heng Chu, et al, Hybrid Negative Enrichment of Circulating Tumor Cells from Whole Blood in a 3D-Printed Monolithic Device): occorre migliorare il dispositivo per migliorarne ulteriormente la capacità di intrappolare le cellule.
L’obiettivo dei ricercatori è renderlo effettivamente utilizzabile nella clinica.

Stefania Somaré