Maxi emergenze e grandi ustioni: Cardarelli e Niguarda all’opera per elaborare Linee Guida

Intervenire in situazioni di maxi emergenza, quando il numero di persone coinvolte è notevole, richiede una forte coordinazione tra i vari attori in gioco e linee guida ben definite per non entrare nel panico e lavorare in modo preciso ed efficiente. Occorre sottolineare che in Italia non ci sono indicazioni condivise per trattare questi casi, e soprattutto non ne esistono per le ustioni, una delle possibili conseguenze delle maxi emergenze.

Due ospedali italiani, il Niguarda di Milano e il Cardarelli di Napoli, stanno lavorando sotto la guida della Siust (Società Italiana Ustioni) proprio all’elaborazione di linee guida da utilizzare in questi casi.

Il primo aspetto da affrontare è la preparazione degli operatori della Protezione Civile, i primi a intervenire in caso di maxi emergenza, cui spetta il compito di attivare tutti gli altri attori della catena. Occorre poi che le equipe mediche che intervengono sui casi di ustione siano preparate a riconoscerle e a trattarle e che ci sia un forte coordinamento tra i Centri Grandi Ustioni e gli ospedali periferici, in modo che ognuno si occupi di casi che è in grado di salvare o sui quali può fare la differenza.

Cardarelli Napoli linee guida maxi emergenze
Ospedale Cardarelli di Napoli

Lo conferma il professor Roberto D’Alessio, direttore di Chirurgia e del Centro Ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli: «spesso ci capita di ricevere chiamate di ospedali periferici che ci dicono di avere pazienti con gravi livelli di ustione e poi arrivano nel nostro centro e non riportano ustioni così importanti. Si tende a inviare pazienti senza uno studio a monte del caso. È chiaro che l’ustionato deve essere gestito da personale medico competente e che ci debba essere un coordinamento a monte. Un paziente carbonizzato al 90% senza chance di sopravvivenza se inviato al centro ustioni finisce solo per ‘ingolfare’ il Centro e rende impossibile salvare la vita ai pazienti che sembrano apparentemente riportare delle ustioni più esigue che per carenza di posti e personale vengono inviati a ospedali generici. A Viareggio successe questo, gli ustionati più gravi vennero inviati al Centro Ustioni di Pisa e gli altri considerati ‘meno gravi’ in altri nosocomi non specializzati decretandone così la morte. È necessario un coordinamento, che può essere fatto solo da chi ha competenza. Proprio per colmare questo gap il Cardarelli e il Niguarda stanno lavorando insieme a linee guida per la gestioni di maxi emergenze e grandi ustioni. Fortunatamente questi sono eventi rari, ma quando si verificano mettono in crisi il sistema».

Niguarda Linee guida maxi emergenze
Ospedale Niguarda di Milano

Armando De Angelis, direttore del Centro Ustioni e Chirurgia Plastica ricostruttiva dell’ospedale Niguarda, ricorda che «nel caso di maxi emergenze con numero elevato di grandi ustionati non esistono ad oggi linee guida unificate e codificate da applicare nel momento dei soccorsi. C’è la necessità di attuare protocolli operativi specifici. I centri ustioni devono fare rete con gli altri ospedali. Insieme all’ospedale Cardarelli stiamo lavorando per colmare il vuoto operativo che esiste a riguardo nei Piano Nazionali».

Il prossimo congresso della Siust sarà incentrato proprio su maxi emergenze e ustioni. L’appuntamento è previsto per il prossimo autunno a Bari.

Stefania Somaré