Arriva un dispositivo per valutare l’ossigenazione dei tessuti e lo stato di guarigione delle ferite

Kent Imaging insieme ad Artech Srl, lancia SnapshotNIR sul mercato italiano. 

Il dispositivo di spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS) ha ottenuto la certificazione CE MDR all’inizio di quest’anno, segnando una tappa importante nell’espansione globale di Kent. Artech, azienda che vanta una grande esperienza nella distribuzione di dispositivi medici, aprirà la strada in Italia, offrendo ai clinici uno strumento innovativo per valutare l’ossigenazione dei tessuti e lo stato di guarigione delle ferite.

«Da oltre 30 anni affianchiamo i medici italiani nella valutazione e nella scelta di tecnologie innovative comprovate da solidi studi scientifici. Abbiamo creduto fin da subito in SnaposhotNIR di Kent Imaging perché risolve efficacemente e con immediatezza un problema diffuso: la valutazione dell’ossigenazione dei tessuti, parametro fondamentale nel follow up dei pazienti critici», hanno dichiarato Emilio Contini, presidente di Artech SRL, ed Enrico Contini, Marketing Manager.

«Il lancio di SnapshotNIR in Italia è un momento cruciale per Kent Imaging», ha dichiarato Pierre Lemire, amministratore delegato di Kent. «Con il marchio CE MDR, siamo entusiasti di portare la nostra tecnologia di imaging avanzata ai medici di tutta Europa. SnapshotNIR sta ridefinendo le modalità di valutazione del grado di guarigione e salute dei tessuti, fornendo informazioni rapide e obiettive che supportano un processo decisionale portando risultati migliori per i pazienti. Siamo pronti a collaborare con gli operatori sanitari in Italia per avere un impatto significativo nella cura delle ferite».

SnapshotNIR

SnapshotNIR è un dispositivo di imaging portatile non invasivo che fornisce ai medici informazioni immediate sullo stato dei tessuti microvascolari sotto la superficie della cute o della ferita quantificando l’ossiemoglobina, la deossiemoglobina e l’emoglobina totale, calcola automaticamente la saturazione di ossigeno dei tessuti (StO2) e può farlo su un’ampia gamma di pazienti e tonalità di pelle. Con il suo touchscreen intuitivo, portatile e senza bisogno di cavi o carrelli, SnapshotNIR sta cambiando il modo in cui si esegue la valutazione dei tessuti nei POC.

Cristiana M. Baggiore, direttrice del SOC Diabetologia, Endocrinologia e Allergoimmunologia Clinica presso l’Azienda USL di Firenze, ha commentato: «L’impiego della tecnica di acquisizione di dati ed immagini con spettroscopia dell’infrarosso tramite SnapshotNIR consente un considerevole miglioramento nella diagnosi e soprattutto nel follow-up dei pazienti con piede diabetico. In particolare, le lesioni che vedono nella vasculopatia periferica la principale eziologia, possono essere monitorate nella loro evoluzione sia prima che dopo l’intervento di rivascolarizzazione: l’andamento nel tempo dei livelli di ossi e desossiemoglobina consentono al clinico di modulare al meglio la terapia sia locale che sistemica e incidere positivamente sul rischio di amputazione e sui tempi di guarigione».

Il ruolo di SnapshotNIR negli studi di ricerca

Il dispositivo ha già svolto un ruolo importante in studi di ricerca, tra cui uno studio in corso a Pisa. La sua portata spazia dal progetto bilaterale Italia-Canada (IFC-CNR e The National Research Council Institute for Biodiagnostics) intitolato “New imaging techniques for the understanding of cardiac disease mechanisms and their management” (2007-2012), sino al protocollo clinico ADisIRast in corso per la valutazione della perfusione durante la chirurgia plastica ricostruttiva del seno in collaborazione con l’Unità Senologica dell’Ospedale Universitario di Pisa.

Il professor Fabio Recchia, direttore dell’Istituto di Fisiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR), ha dichiarato: «L’Istituto ha contribuito in modo sostanziale, nonostante l’assenza di marcatura CE, all’ottenimento dell’approvazione dei Comitati Etici e del Ministero della Salute per protocolli in vari settori di ricerca. In particolare, versioni precedenti del dispositivo NIRS sono state utilizzata per la misura simultanea della StO2 e delle dimensioni delle ulcere venose delle gambe allo scopo di predire il corso della guarigione di ulcere trattate con trattamento convenzionale da solo o in combinazione con l’ossigenoterapia iperbarica, come pure per la valutazione della disfunzione microcircolatoria periferica e della sua eterogeneità spaziale nei pazienti affetti da Sclerosi Sistemica rispetto a soggetti controlli. La tecnologia NIRS è stata impiegata anche in uno studio relativo al monitoraggio dell’ossigenazione del tessuto miocardico durante un intervento a torace aperto su modello animale di infarto acuto del miocardio prima e dopo l’applicazione di un dispositivo per l’assistenza cardiorespiratoria percutanea. Tutti gli studi hanno portato a pubblicazioni su giornali internazionali. In prospettiva, con l’acquisizione del marchio CE, i ricercatori di IFC ritengono che le potenzialità dei dispositivi NIRS potranno spaziare in numerosi ambiti sperimentali e in diversi settori clinici (diabete, cardiochirurgia, trapianti d’organo, medicina rigenerativa, oncologia)».

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