La Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano ha ospitato in questi giorni l’evento scientifico internazionale “Decoding rectal cancer: MRI as a window into tumor biology and treatment options”.
L’evento ha visto come protagonista Gina Brown, Chair of Gastrointestinal Imaging all’Imperial College di Londra e tra le massime autorità mondiali nello studio del tumore del retto.
Gina Brown è pioniera nell’uso della risonanza magnetica in oncologia colorettale e ha contribuito a definire gli standard internazionali per la stadiazione e il trattamento della malattia.
Durante l’incontro, articolato in una lezione plenaria e in un workshop dedicato al gruppo multidisciplinare dell’INT per il trattamento del tumore del retto, sono emerse alcune riflessioni interessanti.
La prima riguarda la visione innovativa della radiologia portata dalla prof.ssa Brown.
«La risonanza magnetica non permette solo di valutare le dimensioni e l’estensione del tumore, ma anche di comprenderne la biologia, distinguendo tra forme più o meno aggressive.
È un salto di paradigma che supera i criteri tradizionali, offrendo una diagnosi più accurata e una prognosi più realistica».
Spiega Isacco Montroni, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Colon-Rettale dell’INT.
Un altro aspetto riguarda la possibilità, sempre più concreta, di leggere le immagini radiologiche anche come indicatori della risposta immunitaria del paziente e del rapporto tra tumore e microambiente immunitario. Un approccio che apre la strada a terapie più mirate e integrate.
Dall’incontro è nata la possibilità, per l’INT, di partecipare a due importanti studi internazionali coordinati dal gruppo della Brown, Mercury 3 e Trigger, volti a sviluppare strategie di cura sempre più personalizzate.
«Partecipare a progetti di ricerca internazionale non è un traguardo formale: è un’opportunità per offrire ai nostri pazienti percorsi terapeutici su misura, che vanno dalla chirurgia complessa fino, in alcuni casi, a opzioni meno invasive. L’obiettivo rimane sempre lo stesso: la guarigione dal tumore con la migliore qualità di vita possibile», conclude Montroni.
Inoltre, la prof.ssa Brown si è resa disponibile a collaborare allo studio Unicorn assieme al team dell’INT. Lo studio promette di rivoluzionare il campo oncologico colorettale.



