A Roma 1500 ingegneri clinici per ICEHTMC

L’edizione 2019 del Convegno Internazionale di Ingegneria Clinica ICEHTMC ha richiamato a Roma circa 1500 esperti di tecnologie per la sanitĂ , ingegneria clinica e biomedica.

«Gli ingegneri clinici sono essenziali soprattutto per il governo dei dispositivi medici. Ma queste figure professionali non sempre sono presenti nei centri di cura, mentre secondo noi sono necessarie per un corretto sviluppo delle tecnologie della salute, per la loro effettiva sicurezza e per la loro corretta manutenzione»: lo ha detto Adriana Velazquez, responsabile Medical Devices dell’OMS.

Lorenzo Leogrande, Thomas Judd e Stefano Bergamasco

Questo messaggio è stato ripreso da Lorenzo Leogrande, presidente AIIC, e Tom Judd, chairman ICEHTMC-CED, che hanno sottolineato che «le innovazioni e le trasformazioni vertiginose dei sistemi tecnologici a disposizione degli ospedali e dei servizi sanitari stanno convincendo i policy maker di non poter fare a meno dell’ingegnere clinico, unico professionista in grado di affiancare clinici e direzioni generali fornendo un supporto tecnico essenziale per chi vuole offrire servizi avanzati, sicuri e di qualità».

«La partecipazione di esperti, delegati e colleghi da tutti i Paesi del mondo, dall’Africa all’Australia, dal Sud-America alla Cina», ha osservato Leogrande, «conferma che la nostra professione è intimamente e strutturalmente connessa allo sviluppo della sanitĂ , a prescindere dai modelli e dalle organizzazioni di riferimento».

Nell’ultima giornata dell’ICEHTMC è stato poi siglato, tra le maggiori associazioni di ingegneria clinica europee, un agreement che è il primo atto formale per la creazione della European Federation of Clinical Engineering.

L’agreement è stato firmato dai rappresentanti delle associazioni di Regno Unito (IPEM), Olanda (BMTZ), Spagna (SEEIC), Croazia (CROBEMPS), Bosnia (DMBIUBIH), Francia (AFIB), Germania (FBMT), Grecia (ELEVIT), Irlanda (BEAI) e Italia (AIIC).

«La firma di questo accordo è una tappa importante per il network internazionale dell’ingegneria clinica», commenta Stefano Bergamasco, vicepresidente AIIC e segretario della Clinical Engineering Division. «La nostra intenzione è costruire una casa comune europea degli ingegneri clinici, affinchĂ© possano essere condivise con continuitĂ  esperienze e progetti che servano a tutti i colleghi e ai servizi sanitari, anche in vista dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento per i Dispositivi Medici, che diventerĂ  operativo da maggio 2020».

L’edizione romana del congresso ICEHTMC ha visto, tra l’altro, la premiazione di 13 migliori lavori pervenuti e presentati nell’ambito dell’International Health Technology Challenge.

Il primo premio assoluto è andato a un gruppo del Campus Bio Medico di Roma con primo autore (e intestataria del premio) Alessia Cecchini, ingegnere clinico romano di 27 anni, insieme ai colleghi Maria Grazia Masselli e Sergio Silvestri. Il tema del lavoro: gli indicatori di performance dei servizi di ingegneria clinica, un progetto specifico del settore professionale che sviluppa indicatori di efficienza ed efficacia della gestione delle tecnologie in ospedale.

I premi ICEHTMC sono andati poi a lavori pervenuti da ogni parte del mondo: all’inglese Emmanuel Akinluyi (capo dell’ingegneria clinica al Guy and St. Thomas Hospital di Londra) è andato il premio per uno studio sul supporto tecnico ingegneristico nelle decisioni per la sostituzione di tubi radiogeni, mentre la sudafricana Diana Pholo Moanda (docente di tecnologie sanitarie alla Tshwane University of Technology di Pretoria) è stata premiata per un progetto su metodi e piattaforme di informatica sanitaria per differenziare la raccolta di dati epidemiologici sul territorio tra tubercolosi e lymphoma.

Altri riconoscimenti sono andati a Colin McGrawth (Irlanda), Peter Grainger (Canada), James Wear (Usa), Liam Hacker (Irlanda), Cecilia Ampadu (Ghana), Heribert Metowanou (Benin) per lavori di ambito regolatorio, di training professionale, di ruolo nella gestione dei servizi di comunitĂ  sul territorio, di creazione di network per il monitoraggio in remoto di pazienti in aree dell’Africa occidentale.

Tra gli italiani sono stati premiati: Martina Andellini (Ospedale Pediatrico Bambin Gesu) per lo sviluppo di un algoritmo di supporto alla valutazione dei medical devices impiantabili; Rachele Fabbri (UniversitĂ  di Firenze), per un progetto di analisi e archiviazione di dati di pupillometria cromatica; Giulio Iachetti (esperto di azienda di settore) per un progetto di piattaforma di management delle tecnologie per la salute; Immacolata de Rosa (esperto di azienda di settore) per un modello di simulazione di una piattaforma di management dei dati vitali del paziente in ricovero; Giulia Silvestri (esperto di azienda di settore) per il progetto di un’app per pazienti con Diabete 1; Francesca PristerĂ  (IanusLab, Calabria) per lo sviluppo di un devices biomeccatronico per l’analisi del movimento di pazienti attraverso un’interfaccia di realtĂ  aumentata; Davide Piaggio (universitĂ  di Warwick, Uk), che ha progettato un device per tracciare il riflesso fotopupillare con l’uso di smartphone.

L’appuntamento per la prossima edizione ICEHTMC è per il 2021 a Washington.