Al Rugani Hospital nuovo sistema robotico per artroplastica di ginocchio

Un dispositivo sviluppato da chirurghi per i chirurghi per facilitare la preparazione dell’intervento e l’allineamento tra ginocchio protesico e anca.

Migliorare l’allineamento delle componenti protesiche con quelle dell’arto nativo e l’anca: questo uno degli obiettivi principali della ricerca in ambito di artroplastica del ginocchio degli ultimi anni. Un errore in questo allineamento può, infatti, determinare un insuccesso terapeutico, per esempio non risolvendo i problemi funzionali e/o i dolori dell’articolazione che hanno indotto il paziente a richiedere un intervento.

In letteratura il tasso di insuccesso dell’artroplastica di ginocchio è stimato intorno al 15-20%: ciò significa che circa 1 paziente su 5 nelle settimane successive l’intervento resta insoddisfatto. Ciò provoca da una parte la richiesta di interventi di revisione, sempre più pericolosi di quelli primari, e la rincorsa a nuove soluzioni terapeutiche. Tra le strategie sviluppate negli ultimi anni per far fronte a questo problema ci sono anche i robot chirurgici.

In commercio ne esistono di vari tipi. A Siena, presso la clinica privata accreditata Rugani Hospital, il chirurgo ortopedico viene affiancato in sala operatoria dal Rosa Knee System, un dispositivo che raccoglie e analizza tutta una serie di dati prima e durante l’intervento, fornendoli quindi allo specialista e supportandolo nel proprio lavoro.

Il dispositivo Rosa

Il Rosa Knee System è dotato di: braccio robotico che interviene nell’allineamento dell’impianto che risulta quindi più accurato rispetto ai metodi tradizionali, con una precisione al di sotto del millimetro; telecamera e sensore per fornire un feedback in tempo reale del lavoro svolto; sistema di progettazione preoperatoria.

Il dott. Dario Gambera, responsabile dell’UO del Rugani Hospital, conferma che «tale tecnologia robotica ci offre un notevole vantaggio in termini di precisione e affidabilità dell’intervento con effetti immediati e concreti sia per il chirurgo che per il paziente: diminuisce il sanguinamento, si accorciano i tempi di degenza e di recupero rispetto a un’operazione ordinaria. L’impiego di Rosa Knee System consente di realizzare protesi su misura, ovvero basate sulle esigenze cliniche del singolo paziente».

Inoltre, nel postoperatorio si osserva meno dolore, e quindi minor uso di farmaci antidolorifici, un più rapido recupero fisioterapico e un minor tasso di riammissione in ospedale.

Maria Paola Potecchi, amministratore delegato di Rugani Hospital sottolinea la soddisfazione della Direzione per aver acquistato il macchinario, mettendolo a disposizione dei propri chirurghi ortopedici: «la piattaforma robotica Rosa Knee System è a disposizione dei nostri professionisti dal mese di gennaio (2024). Siamo orgogliosi di poterci avvalere di una macchina che poche strutture possiedono a livello europeo.

Nella provincia di Siena siamo i primi a impiegarla, mentre in tutta Italia sono circa trenta gli ospedali e le cliniche a utilizzarla. Si tratta di un investimento in linea con la nostra filosofia che è quella di fornire ai pazienti prestazioni di altissima qualità, mettendo a disposizione dei nostri chirurghi i migliori strumenti disponibili».