Algoritmo predice il peggioramento dell’insufficienza cardiaca

Lo studio multicentrico SELENE HF, pubblicato su EUROPACE, conferma che un episodio di scompenso cardiaco (HF) può essere previsto precocemente se monitorato con un algoritmo che combina i trend rilevati dal monitoraggio remoto con il profilo clinico del paziente. Condotto su 918 pazienti di 34 centri in tutto (32 in Italia e 2 in Spagna) con follow-up mediano di 22,5 mesi.

L’algoritmo ha previsto due terzi delle prime ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca post-impianto con un preavviso mediano di 42 giorni e un tasso di falsi positivi di soli 0,7 allarmi per paziente l’anno.
Un allarme basato su questo algoritmo darebbe ai medici il tempo di adottare misure preventive che possono migliorare gli esiti per i pazienti e ridurre le ospedalizzazioni.

I pazienti con insufficienza cardiaca acuta hanno spesso una prognosi negativa e tassi elevati di ri-ospedalizzazione, il che determina esiti clinicamente sfavorevoli per i pazienti e un carico significativo per i sistemi sanitari.
In Europa il 44% dei pazienti necessita di un nuovo ricovero a 12 mesi dal primo accesso: la prevenzione precoce dello scompenso può aumentare le opzioni di terapia per i pazienti, ridurre i tassi di ri-ospedalizzazione e migliorare la prognosi.

«Abbiamo sviluppato e validato uno score in grado di predire episodi di scompenso cardiaco acuto con 42 giorni di anticipo. Tale intervallo di tempo consente al cardiologo di mettere in atto una serie di azioni: dalla verifica della corretta assunzione dei farmaci al potenziamento della terapia, evitando nuove ospedalizzazioni, che di solito sono caratterizzate da un alto rischio di successivi ricoveri, deficit contrattile progressivo, elevata mortalità e notevole spesa per qualsiasi sistema sanitario, non solo italiano.
Nei pazienti con stabilità emodinamica e clinica, invece, lo score può aiutare a ridurre i controlli inutili con notevole risparmio di costi per il paziente, per i caregiver e per il sistema sanitario», è il commento del dott. Antonio D’Onofrio, ricercatore responsabile dello studio SELENE HF e direttore dell’Unità di Elettrofisiologia e Stimolazione Cardiaca dell’Ospedale Monaldi di Napoli.

L’algoritmo analizza automaticamente i parametri rilevanti del paziente e i trend del monitoraggio remoto. Le predizioni così ottenute possono far risparmiare tempo ai medici e, cosa importantissima, fornire loro più rapidamente informazioni fondamentali sulle condizioni dei pazienti.

«Lo studio Selene HF rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione interdisciplinare tra specialisti dell’insufficienza cardiaca ed elettrofisiologia mirata ad accrescere la conoscenza scientifica e guidare l’innovazione nel campo dell’insufficienza cardiaca», ha affermato il prof. Gianfranco Sinagra, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia e DAI Cardiotoracovascolare dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste.

I parametri diagnostici di monitoraggio remoto possono essere un prezioso mezzo per raccogliere informazioni. L’algoritmo valuta trend e stabilità della frequenza cardiaca diurna e notturna, le ore di esercizio fisico nell’arco della giornata, il carico di extrasistoli ventricolari e delle aritmie atriali e il livello di congestione polmonare. Ne elabora un indice numerico associato a imminente riacutizzazione dell’insufficienza cardiaca che rappresenta una notevole opportunità per il clinico di prevenire e agire tempestivamente.

«SELENE HF presenta il risultato dell’impegno di BIOTRONIK nel fornire a cardiologi ed elettrofisiologi strumenti sempre più evoluti che migliorino la gestione del paziente
scompensato. I dati clinici forniti quotidianamente dal dispositivo impiantabile attraverso il sistema Home Monitoring sono significativi e applicabili a un’ampia popolazione di pazienti, ci auguriamo che questo algoritmo entri presto nella pratica clinica dei cardiologi italiani», ha affermato Alessio Gargaro, Clinical Manager di BIOTRONIK Italia.

Punti chiave dello studio

  • È stato sviluppato e validato un sistema di predizione dell’insufficienza cardiaca che combina sette trend temporali del monitoraggio remoto e di stratificazione del rischio
  • Lo studio ha arruolato 918 pazienti in più centri con follow-up mediano di 22,5 mesi.
    Due terzi delle ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca post-impianto sono stati previsti precocemente con tempo mediano di predizione di 42 giorni
  • Si sono verificati solo 0,7 falsi allarmi per paziente all’anno.

Ulteriori informazioni:

  • lo studio è consultabile qui:https://academic.oup.com/europace/advancearticle/
    doi/10.1093/europace/euab170/6352591
  • il riepilogo della pubblicazione è consultabile qui:https://www.biotronik.com/ende/
    healthcare-professionals/clinical-trials/selene-hf

Bibliografia

  1. D’Onofrio A, Solimene F, Calò L, Calvi V, Viscusi M, Melissano D, et al. Combining home
    monitoring temporal trends from implanted defibrillators and baseline patient risk profile to predict heart failure hospitalisations: results from the SELENE HF study. Europace. 2021 Aug 15:euab170. doi: 10.1093/europace/euab170. Epub ahead of print. PMID: 34392336
  2. Zile MR, Bennett TD, St John Sutton M, Cho YK, Adamson PB, Aaron MF, et al. Transition
    from chronic compensated to acute decompensated heart failure: pathophysiological insights obtained from continuous monitoring of intracardiac pressures. Circulation 2008;118:1433-41