Si chiama AwaRe lo strumento sviluppato dalla OMS Essential Medicines List per contrastare il dilagare dell’antibiotico-resistenza e rendere l’uso di questi importanti farmaci più sicuro ed efficace.
Il suo uso è semplice: suddivide gli antibiotici esistenti in tre gruppi (Access, Watch, Reserve), specificando quali utilizzare per le infezioni più comuni e ricorrenti, quali dovrebbero essere sempre disponibili in un sistema sanitario e quali dovrebbero essere utilizzati solo come ultima risorsa.
Lo scorso 18 giugno l’OMS ha inoltre lanciato la campagna Adopt AwaRe per stimolare l’uso di questo strumento da parte dei diversi governi.
Gli antibiotici presenti nel gruppo Access sono antibiotici a stretto spettro e quindi più sicuri ed efficaci, mentre le liste Watch e Reserve contengono sostanze ad ampio spettro, che più facilmente inducono resistenza.
Inoltre, i farmaci del primo gruppo sono anche meno costosi, perché esistono in formulazioni generiche.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale OMS, ha sottolineato: «la resistenza antibiotica è una delle principali urgenze sanitarie del nostro tempo e rischia di cancellare un secolo di progressi scientifici. Tutti gli Stati dovrebbero ricercare un equilibrio tra il garantire l’accesso ad antibiotici salva vita e ridurre il rischio di resistenza riservando l’uso di alcuni antibiotici alle patologie più gravi. Chiedo ai Paesi di adottare AwaRE che può aiutare in questa sfida».
L’uso bilanciato delle diverse tipologie di antibiotici è fondamentale, soprattutto fino a che non si deciderà di investire seriamente nello sviluppo di nuovi antibiotici.
In ogni caso, anche qualora si riuscissero a trovare molecole attive nuove e nuovi target per sconfiggere i batteri resistenti, un uso indiscriminato di antibiotici come si è visto negli ultimi decenni potrebbe riportare alla situazione attuale.
Un uso razionale sarà comunque da preferire.
Stefania Somaré