Massimiliano Boggetti è il nuovo presidente di Assobiomedica. Così traccia la linea che la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese produttrici e distributrici di dispositivi medici seguirà nei prossimi anni.
«L’industria dei dispositivi medici è protagonista della rivoluzione che la medicina sta vivendo, quella delle 4P: predittiva, preventiva, partecipativa e personalizzata. Per questo è fondamentale la collaborazione costante con centri di ricerca, università, cluster tecnologici e startup presenti sul territorio: la strategia nazionale di specializzazione intelligente – adottata dall’Italia e da 13 Regioni per investire in ricerca, sviluppo e innovazione anche nel settore della salute – va incentivata e valorizzata per attrarre eccellenze in un tessuto dinamico, composto da 3.883 imprese del settore che occupano oltre 76 mila dipendenti. Continuiamo a investire il 7% del valore del mercato in ricerca e innovazione nonostante il momento che viviamo sia complesso, perché crediamo nelle nuove tecnologie e nei nostri giovani».
«È necessario dare un nuovo impulso di sviluppo al mercato dei dispositivi medici, che più di qualsiasi altro settore in sanità produce innovazioni tecnologiche per tutti i processi di prevenzione, diagnosi, cura e trattamento di ogni patologia conosciuta. Il nostro settore nasce da un mix di competenze così ampio che vanno dai campi di ricerca nelle scienze tradizionali fino alle scienze più avanzate come le “-omics”, la robotica e i big data. La nostra spinta innovativa ha sviluppato un tessuto imprenditoriale variegato e specializzato, dove le piccole aziende convivono con i grandi gruppi, dando vita a oltre 500 mila dispositivi medici. Questa “diversity” è la ricchezza e la forza del mondo dei dispositivi medici. Cittadini e istituzioni devono essere più consapevoli del loro valore e del contributo che essi danno ogni giorno alle persone per vivere meglio e più a lungo».
«Il Governo», prosegue Boggetti, «ha senz’altro dato uno slancio alle imprese del settore con Industria 4.0, la strategia nazionale di specializzazione intelligente, il patent box e la normativa sulle startup innovative. Ci auguriamo, inoltre, che l’istituzione di una cabina di regia per la valutazione dell’innovazione a livello nazionale (HTA) consenta di rendere le nuove tecnologie accessibili a tutti i cittadini. Per non far arrestare questo processo positivo bisogna però affrontare in maniera seria il problema del sottofinanziamento del nostro servizio sanitario e dei tetti di spesa regionali altrimenti rischiamo di disperdere un potenziale importante per il benessere del nostro Paese».
«Vorrei infine sottolineare», conclude Boggetti, «che l’industria dei dispositivi medici in cui ogni giorno lavoriamo è una comunità etica che è impegnata in un alto fine: migliorare la salute delle persone. Dobbiamo impegnarci per rafforzare il valore etico e sociale delle nostre imprese e sviluppare collaborazioni e tecnologie, che rendano il nostro Paese attrattivo e competitivo».