Nel mese di ottobre l’ASST di Monza ha inaugurato nelle sue strutture alcune nuove tecnologie per la diagnostica.
Anzitutto, la nuova bobina Breast per l’esecuzione di biopsie con guida della RM, donata dall’Associazione Qui Donna SiCura alla Struttura Complessa di Radiologia diagnostica per immagini – interventistica dell’ASST di Monza.
«La RM della mammella», sottolinea il dott. Rocco Corso, direttore della SC, «permette di identificare noduli molto piccoli, spesso impalpabili e invisibili con le metodiche tradizionali, studiandone la dinamica di vascolarizzazione attraverso il mezzo di contrasto. È un esame complementare (e di approfondimento) alla mammografia e all’ecografia mammaria».
Un’altra apparecchiatura giunta in ottobre alla SC di Radiologia diagnostica per immagini – interventistica (in particolare all’Ospedale San Gerardo) è un ecografo di ultima generazione che integra al suo interno i più recenti sviluppi tecnologici della diagnostica ecografica.
L’elevata risoluzione temporale del ecografo permette di ottenere immagini istantanee anche di organi in movimento, creando immagini in tempo reale visualizzabili su un ampio monitor HD a colori da 24 pollici.
L’ecografo esprime le sue potenzialità anche nelle acquisizioni 3D, fornendo una mappa tridimensionale degli organi, nella Fusion (ossia la possibilità d’integrare e fondere immagini TAC/RMN e/o PET con quelle ecografiche), nell’elastosonografia ottenendo informazioni sull’elasticità e rigidità dei tessuti, nella diagnostica eco-contrastografica (CEUS) per un’analisi della dinamica vascolare di lesioni tumorali e non, per esempio del fegato e nello studio della microvascolarizzazione degli organi e tessuti.
Il nuovo apparecchio integra e completa l’ampia dotazione di apparecchiature ecografiche già presenti e trova principale impiego negli esami di 2° livello, in particolare negli accertamenti bioptici eco-guidati di organi o strutture superficiali come tiroide, linfonodi, tumefazioni del collo e implementando il settore di radiologia senologica in campo sia diagnostico (ecografia della mammella) sia interventistico (biopsie mammarie, posizionamento reperi/fili guida).
La semplicità e la rapidità di impiego lo rendono versatile a un utilizzo interdisciplinare.
Non ultima, l’integrazione con il PACS permette l’elaborazione delle immagini digitali acquisite e una sicura archiviazione delle stesse.
Un altro ecografo, infine, è stato installato al Consultorio di Brugherio.
In questi anni e in particolare a partire dalla Riforma L. 23/2015, l’ASST di Monza ha contribuito a promuovere una significativa implementazione del raccordo tra ospedale e territorio nelle attività del percorso nascita all’interno della Rete Integrata Materno Infantile diretta dal prof. Fabio Landoni.
Il percorso mette al centro la donna e la coppia assicurando continuità assistenziale territorio-ospedale-territorio nella fase delicata della gravidanza e puerperio.
L’ecografo nel Consultorio Familiare permetterà di effettuare le ecografie di primo livello utili sia in ostetricia, per la datazione della gravidanza e le successive valutazioni del benessere fetale e della presentazione, sia in ginecologia, per la valutazione delle donne in menopausa o quale supporto nella contraccezione ottenuta mediante inserimento di spirali al rame o medicate.
«Gli stessi ginecologici ospedalieri che prestano servizio in Consultorio», aggiunge il dott. Armando Pintucci, responsabile della Struttura Semplice Sala Parto di Desio, «potranno garantire tale servizio per tutte le donne che si rivolgono ai consultori e agli ambulatori ostetrici dell’ASST Monza, assicurando la realizzazione di quanto definito dall’Agenda del Percorso Nascita in tema di integrazione ospedale e territorio».
Cristina Suzzani