Braccio robotico miniaturizzato per biopsie prostatiche

ITF001048CMYK35Un nuovo prototipo di piccolo braccio robotico che consentirà, in un prossimo futuro, di eseguire in completa automazione la biopsia prostatica su una lesione sospetta documentata alla Risonanza Magnetica (RM), è stato presentato durante il IV Techno-Urology Meeting, che si è tenuto dal 27 al 29 gennaio scorsi presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO). Progettato in concerto con Comau, azienda  specializzata nell’automazione robotica, il robot potrebbe essere già utilizzabile in sala operatoria, grazie ad alcune caratteristiche di recente sviluppo come la presenza di particolari sensori, la demoltiplicazione del movimento del braccio e la miniaturizzazione dell’ingombro. Il software che consente al braccio di interfacciarsi con i sistemi di biopsia attualmente in uso è in corso di sviluppo.

Durante il meeting, che è stato organizzato come ogni anno dal professor Francesco Porpiglia, ordinario di Urologia presso l’Università di Torino e direttore della Divisione di Urologia del San Luigi in collaborazione con il prof. Alex Mottrie, direttore dell’importante centro di Robotica di Aalst, in Belgio, e il prof. Prokar Dasgupta, direttore del Dipartimento di Urologia del prestigioso St. Thomas and Guy’s Hospital di Londra, sono stati presentati anche i dati preliminari di un’innovazione che il gruppo di Porpiglia sta studiando per preservare la potenza sessuale a seguito dell’asportazione della prostata per neoplasia. L’innovazione consiste nell’utilizzare particolari membrane in materiale inerte e riassorbibile per proteggere le fibre nervose deputate all’erezione, fibre che spesso vengonodanneggiate o durante l’operazione stessa, o in seguito, per processi infiammatori e cicatriziali. I dati preliminari documentano che l’uso di queste membrane favorisce il recupero della potenza sessuale nel 60-70% dei pazienti operati, già dopo tre mesi dall’intervento.

Stefania Somaré