Cardiotech Accelerator, start up cercasi

Fare rete, unire le competenze, lavorare per un obiettivo comune sono must irrinunciabili nell’ambito dell’innovazione tecnologica.

Cardiotech Accelerator è uno scale-up program il cui obiettivo è far incontrare le migliori start up dedicate allo sviluppo di nuove soluzioni per le patologie cardiometaboliche e gestione delle cronicità. Le startup finaliste selezionate lavoreranno insieme ai partner del progetto e a Deloitte Officine Innovazione per sviluppare progetti pilota innovativi per potenziare il core business o lanciare nuove soluzioni sul mercato.

L’idea è lavorare insieme alle start-up e alle scale-up per rafforzare il core business delle corporate coinvolte e lanciare nuove soluzioni sul mercato.

Spiega Francesco Iervolino, partner Deloitte Officine Innovazione e LS&HC Innovation Leader: «il numero di pazienti affetti da malattie cardiovascolari registra un incremento costante, causando più di 17 milioni di decessi ogni anno nel mondo. Considerando l’incidenza e i rischi associati a queste patologie è evidente quanto sia necessario investire e sfruttare al meglio le opportunità che l’innovazione tecnologica offre: soluzioni di monitoraggio a distanza, device intelligenti e sistemi di cura virtuali per intervenire sui pazienti con azioni mirate, tempestive e personalizzate».

Aggiunge Marco Perrone, partner Deloitte Officine Innovazione: «con il lancio del CardioTech Accelerator, Officine Innovazione mette in campo le proprie metodologie di Open innovation a supporto della value chain Healthcare, aiutando player come Daiichi Sankyo Italia e TeleSerenità a individuare e sperimentare nuovi modelli di business e soluzioni innovative che possano garantire una migliore gestione delle cronicità e delle patologie cardiometaboliche».

Le tre fasi del progetto

Si parte con la Call4Startup in cui le start-up/scale-up interessate possono inviare la propria candidatura via web. Questa fase chiude il 30 novembre 2021. Possono accedere realtà incentrate su “prevenzione e diagnosi precoce”, “value-based cardiometabolic care”, sviluppo di “soluzioni digitali per la salute”, sviluppo di “sistemi smart per il monitoraggio e il supporto dei pazienti” e “innovazione per i caregiver”.

La seconda è la fase di selezione che dovrebbe chiudersi entro fine gennaio 2022, per poi avviare la fase di vera e propria accelerazione, della durata di 15 settimane, durante la quale sviluppare i progetti pilota da presentare al Demo Day. Il progetto vede la collaborazione anche di Daiichi Sankyo Italia e TeleSerenità.

Commenta Massimo Grandi, presidente e amministratore delegato di Daiichi Sankyo Italia: «siamo molto orgogliosi di dare il nostro contributo a questo importante progetto di CardioTech Accelerator, perché siamo profondamente convinti che per aiutare i pazienti cronici a rischio cardiovascolare non è sufficiente lo sviluppo di trattamenti efficaci, ma bisogna impegnarsi di più per migliorare il monitoraggio di questi pazienti, la loro aderenza alla terapia, e soprattutto supportarli nella prevenzione al fine di evitare le ospedalizzazioni conseguenti a un peggioramento della malattia.

La tecnologia, la Digital Health, si è già dimostrata un alleato fondamentale nella creazione di un nuovo ecosistema per la salute dei cittadini, con un cambio di paradigma per la presa in carico dei pazienti cronici, così come indicato chiaramente anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

Chiude Pierluigi Morelli, amministratore delegato di TeleSerenità: «l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha accelerato i trend di sviluppo di nuove modalità di fruizione dei servizi sanitari, principalmente in ottica digitale e di assistenza/cure a domicilio. Questo nuovo scenario ha messo in luce alcune opportunità per noi del settore, contribuendo all’adozione di modelli di cura più innovativi e stili di vita più sani. Per questo, siamo molto orgogliosi di prendere parte a questo progetto nell’ambito del Cardiometabolico che ha l’obiettivo di trovare e sviluppare nuove soluzioni e modelli di business per rispondere alle sfide che il settore Healthcare deve affrontare».

Stefania Somaré