Il 22 febbraio 2022 è stata inaugurata Villa Marelli, la prima Casa di Comunità dell’Ospedale Niguarda di Milano, alla presenza della vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti e dell’assessore al Welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè.
Sulla base della riforma sociosanitaria regionale e del PNRR, queste nuove strutture si configurano come centri polivalenti territoriali nei quali l’erogazione di prestazioni sanitarie si affianca a servizi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria.
«Nella Casa di Comunità Villa Marelli lavora un team di circa 100 operatori tra medici specialisti, infermieri di famiglia, professionisti della salute, medici di medicina generale, assistenti sociali», commenta Simona Giroldi, direttore sociosanitario del Niguarda. «Il punto di forza di queste strutture è proprio l’integrazione delle diverse figure professionali e dei servizi, integrazione che a regime prevedrà anche, tra gli altri, quelli socio assistenziali e sociali del Comune».
«Questa è la prima di 4 Case di Comunità che Niguarda attiverà», continua Marco Bosio, direttore generale di Niguarda, «e che, insieme anche alle altre strutture che verranno create, come gli Ospedali di Comunità, concorreranno a raggiungere un unico obiettivo: realizzare la vera presa in carico dei bisogni di una persona».
«Queste giornate di presenza sul territorio e nelle strutture sono fondamentali per dare una fotografia ancora più reale e concreta di quella che è la legge di potenziamento della nostra sanità regionale», spiega la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. «Come già accaduto nelle precedenti visite, siamo molto soddisfatti dal riscontro che questi servizi stanno avendo sul territorio e dell’approccio professionale ed entusiasta che vedo negli operatori».
«Per me si tratta di una giornata ancor più importante perché a Villa Marelli è legato un bel ricordo. Nel 2006 avevo infatti consegnato la benemerenza civica a questa struttura per l’impegno profuso nella cura della tubercolosi».
Nella Casa di Comunità Villa Marelli è possibile trovare:
- Poliambulatori specialistici di Oncologia, Terapia del Dolore, Chirurgia toracica, Chirurgia Vascolare, Ortopedia, Reumatologia, Diabetologia, Medicina Interna, Ambulatorio per la riconciliazione farmacologica (alcune sono in via di attivazione)
- Centro di riferimento tisiologico
- Centro di riferimento pneumologico
- Centro di riferimento cardiologico
- Servizio di Fragilità e Disabilità: garantisce l’erogazione delle misure di sostegno alle persone fragili, misure a carattere economico o assistenziale diretto (erogati da Enti Gestori accreditati)
- Infermieri di famiglia: un gruppo di professionisti che offrono assistenza domiciliare e tele monitoraggio. Insieme al medico di medicina generale, sono un riferimento che educa, assiste e fornisce cure primarie, entrando in relazione non solo con l’assistito ma anche con la sua famiglia e la comunità. Lavorano in collegamento con i reparti ospedalieri e il Pronto Soccorso di Niguarda, i medici di medicina generale, il Servizio di Fragilità e gli assistenti sociali
- Medici di medicina generale: in un’area dedicata della Casa di Comunità, un gruppo di medici di medicina generale si occupa delle cure primarie ai propri assistiti
- Diagnostica: TAC, Radiografie del torace e ossee, ecografie, spirometrie, elettrocardiogrammi, holter e monitoraggi pressori
- Continuità assistenziale: l’accesso avviene tramite contatto telefonico al numero unico 116117
- Scelta e Revoca: sportelli dedicati all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, alla scelta e revoca del medico di Medicina generale e del pediatra di libera scelta, alla richiesta o rinnovo di esenzioni
- Protesica integrativa: si occupa delle richieste di consegna di protesi, presidi e ausili per la gestione domiciliare (Municipio 9) dell’assistito
- Centro prelievi: attivo da lunedì al venerdì: 7.30 -11.00 (in via di attivazione il sabato)
- Punto Unico di Accesso: possono rivolgersi al servizio i cittadini che accedono alla Casa di Comunità per orientarsi rispetto i bisogni sanitari e socio assistenziali espressi
- Integrazioni socio sanitarie: disponibili aree in condivisione con i servizi sociali del Comune di Milano per attivare attività a carattere socio sanitario.
Villa Marelli: da centro d’eccellenza per la lotta alla tubercolosi alla presa in carico dei pazienti Covid non ospedalizzati. Un esempio d’integrazione ospedale-territorio da 90 anni
L’Istituto Villa Marelli, oggi Casa di Comunità, svolge attività sanitarie integrate tra territorio e ospedale fin dalla sua nascita, risalente agli anni ’20: agli esordi per la cura della tubercolosi, facendo da filtro tra gli ex dispensari periferici e sanatori; dalla riforma sanitaria del 1978, tra i medici di medicina generale e le strutture di ricovero ordinario, per tutta la patologia respiratoria.
I pazienti seguiti presso questo storico Istituto sono da sempre, quindi, quelli fragili, che necessitano di una presa in carico integrata fuori dall’ospedale.
Negli anni è divenuto Riferimento Regionale per la tubercolosi, acquisendo un ruolo storico e scientifico nella lotta contro questa patologia. Il Centro offre, infatti, un percorso completo, dalla diagnosi alla terapia e le pratiche di assistenza sociale, per pazienti già affetti da tubercolosi e, in stretta collaborazione con l’ATS di Milano, di prevenzione per le persone a maggior rischio di contagio e malattia.
Dal 1998 l’Istituto fa parte dell’Asst Niguarda, conservando la sua vocazione di luogo di cura per pazienti affetti da patologie croniche dell’apparato respiratorio e via via arricchendosi di nuove specialità.
Nel 2020, durante la prima ondata della pandemia da Covid, l’Istituto Villa Marelli ha visto la nascita del primo team di infermieri di famiglia di Niguarda.
Lo staff, in quel difficile contesto emergenziale, si è formato per monitorare i pazienti positivi al proprio domicilio le cui condizioni di fragilità necessitavano un contatto quotidiano. Queste attività di consulenze continue sono state fondamentali per intercettare precocemente i casi che richiedevano una presa in carico, ambulatoriale o ospedaliera, per evitare l’aggravamento della malattia.