Catena di trapianti di rene, a Padova risultato positivo

Catena di trapianti di rene, a Padova risultato positivoIl trapianto di rene può salvare la vita a chi soffre di insufficienza renale o è affetto da gravi patologie.
Purtroppo la possibilità di effettuare il trapianto è minata non solo dalla presenza o meno di un rene, ma anche dalla compatibilità tra ospite e donatore.
Ecco quindi che nel corso degli anni sono state messe a punto procedure interessanti, come quella del cross-over, in cui avviene uno scambio di donatori viventi tra pazienti incompatibili con il loro donatore.
Un’altra tendenza è quella di utilizzare reni da donatori vivi, invece che prelevarli da donatori morti.

Esistono infatti donatori samaritani che decidono di donare un rene per salvare chi ne ha bisogno. Eppure il loro numero non sempre è sufficiente.

Ecco quindi che presso il Centro Trapianti di Rene di Padova, diretto dal professor Rigotti, è stato messo a punto un programma particolare: si chiama DECK (DECeased-Kidney) e prevede l’uso di reni da donatore deceduto per avviare una catena di trapianti di rene che coinvolge anche un donatore vivente. Si tratta, per così dire, di una tecnica mista.
La realizzazione del programma ha richiesto un’intensa attività di studio per valutare in retrospettiva i dati relativi a donatori-riceventi incompatibili, effettuare una scrupolosa analisi degli aspetti legati all’efficacia, alle problematiche etiche e a quelle logistiche e per sviluppare algoritmi per l’ottimizzazione delle catene di trapianti.
Di questa parte si è occupata la dottoressa Lucrezia Furian della UOC Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas dell’azienda sanitaria padovana. Uno studio che ha già dato i suoi risultati. La prima catena di trapianti innescata da donatore morto è infatti stata portata a termine con successo: coinvolti due riceventi e una donna donatrice. Si tratta del primo caso non solo italiano, ma internazionale.

Al progetto hanno partecipato l’équipe chirurgica, anestesiologica e infermieristica della UOC Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, il laboratorio del centro interregionale di immunogenetica NIT di Milano e il laboratorio regionale di immunogenetica dell’Ospedale di Camposampiero.
Il Centro Nazionale Trapianti, responsabile del programma nazionale di trapianto di rene da vivente in modalità incrociata tra coppie incompatibili, e il Coordinamento Regionale Trapianti del Veneto hanno seguito e supportato tutte le fasi di progettazione e realizzazione.

Stefania Somaré