Una delle attività più frequenti e fisicamente impegnative per gli operatori sanitari in ospedale è la spinta di letti e barelle per il trasferimento dei pazienti. Secondo i dati Istat (“Italia in cifre 2016”), il 35,3% delle persone è sovrappeso e il 9,8% degli over 18 è obeso. Al peso medio delle barelle in uso in ospedale (circa 110 kg) va sommato il peso medio del paziente (circa 82,3 kg, ma in costante aumento): gli operatori spingono quindi ogni giorno circa 192,3 kg.
Secondo una pubblicazione sul Dossier Adapt, le patologie muscolo-scheletriche occupazionali sono le più diffuse tra le malattie da lavoro in ospedale; il mal di schiena è tra i principali disturbi professionali nella UE (23,8%): nel personale sanitario compare prima dei 30 anni nel 46% dei casi ed entro 3 anni dall’inizio del lavoro nel 50% dei soggetti studiati.
Tra le misure di prevenzione atte a ridurre il rischio di patologie muscolo-scheletriche tra gli operatori vi sono, per esempio, l’uso di letti regolabili in altezza per evitare la flessione del rachide e barelle motorizzate.
In merito al Titolo VI del d.lgs. n. 81/2008, che ha sostituito il Titolo V del d.lgs. n. 626/1994, il rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico è codificato mantenendo il riferimento specifico ai rischi dorso-lombari, ma ampliando lo spettro a tutti i rischi derivanti dai movimenti ripetitivi a carico soprattutto degli arti superiori.
Il trasporto di un paziente è un momento importante dell’assistenza sanitaria e richiede una gestione articolata e complessa e competenze specifiche. Il trasporto sanitario può avvenire in urgenza e in condizione ordinaria programmabile, in ogni caso è gravato potenziali fattori di rischio:
– architettura della struttura sanitaria (la tipologia a padiglioni comporta un allungamento dei percorsi);
– mancanza di personale sanitario e necessità di essere in due a spingere barelle, letti ecc.;
– tempo di trasporto (barelle pesanti e ingombranti rallentano il trasferimento d’urgenza e causano affaticamento e infortuni agli operatori).
In tale contesto, Favero Health Projects Spa propone la nuova barella motorizzata Thunder Flash: un concentrato di elettronica, meccanica e materiali ecocompatibili che ha portato a un prodotto ergonomico, facile da usare e sicuro, grazie ai sensori di sicurezza e ai comandi atti a evitare manovre accidentali durante il trasporto dei pazienti.
I primi ad adottare le barelle Thunder Flash sono stati gli ospedali di Treviso, Oderzo, Crema e Catania, migliorando l’ergonomia degli operatori in corsia.
Diversi i vantaggi: il trasporto sanitario richiede un solo operatore; riduzione totale dello sforzo dell’operatore nel trasporto del paziente; riduzione di infortuni degli operatori sanitari; riduzione dei tempi di trasporto; prevenzione di eventuali complicazioni nel paziente o danni conseguenti a malfunzionamento o rallentamento del trasporto.