Criticità nella ristorazione sanitaria

Uno studio pionieristico condotto in Germania ha analizzato congiuntamente qualità nutrizionale e impatto ambientale dei pasti serviti in ambito sanitario, prendendo in esame due ospedali e tre case di cura.

I risultati hanno evidenziato carenze significative sia sul piano della salute che della sostenibilità ambientale, con implicazioni rilevanti per il ruolo delle istituzioni sanitarie come modelli di riferimento.

Carenze nutrizionali e diete sbilanciate

Secondo i ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research di Berlino, i menù analizzati risultavano poveri di alimenti vegetali sani come verdura, frutta, legumi e cereali integrali, ma ricchi di cereali raffinati, zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale.

In tutte le strutture, l’apporto di nutrienti chiave come l’acido folico, il potassio e la vitamina B6, è risultato inferiore ai livelli raccomandati, con una carenza proteica evidente nelle case di cura.

Lontani dalle linee guida

Contrariamente a quanto suggerito dalla Planetary Health Diet, solo il 20% delle calorie totali, deriva da alimenti vegetali salutari, rispetto all’80% raccomandato dalle linee guida. Carne rossa e prodotti lattiero-caseari incidono rispettivamente per il 10% e il 17%, mentre i cereali raffinati superano la soglia del 20%. Scelte alimentari di questo tipo peggiorano la qualità della dieta, contribuendo, oltre che sull’impatto ambientale, anche sulle emissioni di gas serra, uso intensivo del suolo e inquinamento idrico.

L’effetto paradosso 

Dallo studio è emersa una contraddizione preoccupante, poiché anziché promuovere la salute, la ristorazione sanitaria rischia di comprometterla nel lungo periodo, favorendo l’insorgenza di malattie croniche e contribuendo al cambiamento climatico. I risultati evidenziati dalla ricerca mettono in evidenza l’urgenza di interventi che puntino all’introduzione di standard nutrizionali e ambientali obbligatori, al monitoraggio della qualità dei pasti e alle politiche attive al sostegno del cambiamento.

Secondo i ricercatori, per raggiungere l’obiettivo è necessario il lavoro sinergico tra il governo, le strutture e gli operatori sanitari, chiamati a garantire una ristorazione che promuova la salute senza compromettere quella del pianeta.

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