Cronicità, in Veneto un modello integrato ospedale-territorio

Cronicità, in Veneto un modello integrato ospedale-territorio
Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità e Sociale della Regione Veneto

In Regione Veneto si contano 1,2 milioni ipertesi, 273.111 diabetici, 33.756 pazienti che soffrono di bronchite cronica ostruttiva, 523.327 pazienti con dislipidemia, 41.181
con insufficienza renale cronica, 136.261 con una cardiopatia ischemica, 577.335 malati con osteoporosi, 291.800 con depressione, 190.400 con un tumore maligno, 35.612 con Parkinson, 60.695 con Alzheimer e altre demenze, 75.647 hanno lo scompenso cardiaco, 175.556 con ipotiroidismo, 8.539 soffrono di sclerosi multipla e 606 di SLA.

Il 72% dei pazienti ricoverati in ospedale soffre di almeno una o più malattie croniche, complicate probabilmente da una patologia acuta o da una riacutizzazione di una
condizione cronica, e questo dato sfata il mito che l’ospedale è dedicato solo ai pazienti acuti.

Giovanna Scroccaro, direttore della Direzione Farmaceutico, Protesica e Dispositivi Medici Regione del Veneto

Rispetto al diffondersi delle malattie croniche esistono alcune criticità: si raccolgono dati e non si conoscono bene i trend temporali delle patologie; si cura una patologia alla volta; le
malattie spesso vengono curate troppo tardi e per questo le cure sono più costose; i pazienti sperimentano percorsi di cura spesso frammentati e giustamente chiedono che le loro attese siano considerate quando si prendono decisioni cliniche.

Le risposte efficaci potrebbero essere: un uso integrato dei dati centrati sulla persona, cure integrate e multiprofessionali, reingegnerizzazione degli ospedali e dei suoi specialisti,  potenziamento delle cure intermedie, uso dell’Health Information Technology per la medicina di iniziativa, rimodulazione delle competenze professionali e accurata
pianificazione del futuro fabbisogno di risorse umane, per un obiettivo fondamentale: la gestione integrata del paziente cronico e assicuri un’assistenza funzionale e sostenibile nel SSN.

Il Veneto (che ha presentato il suo piano delle cronicità in occasione del convegno organizzato da Motore Sanità “Medicina territoriale e gestione integrata della cronicità”) sta andando in questa direzione, costruendo – sulla scorta di un’assistenza territoriale di livello – una proposta che mira a integrare le aziende ospedaliere e le aziende sanitarie con il territorio, utilizzando livelli d’intensità assistenziali crescenti della cronicità.

Dalle indicazioni del “Piano nazionale della cronicità” si materializza un processo, che rappresenta la base del modello veneto: big data, segmentazione della popolazione a piani di cura personalizzati con valutazione degli esiti, uso di Pdta integrati e un sistema di stratificazione dell’intensità di cura basato sull’utente e non sulle patologie.

La stratificazione comporta una misurazione individuale del rischio, una stima dei costi attesi, una partecipazione integrata di tutti gli erogatori di cura e assistenza territoriale, che parte dal ruolo fondamentale dei medici di medicina generale, del Distretto, degli infermieri del territorio e dei caregiver dei pazienti, talora con l’ausilio della tecnologia come la telemedicina e il teleconsulto.

Cristina Suzzani