L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha sviluppato uno stent dinamico per bambini con stenosi esofagea benigna che non riescono a mangiare normalmente perché il loro esofago ha subito una lesione, con conseguente restringimento, che ne compromette la funzionalità.

Il piazzamento di uno stent è utile per mantenere dilatato nel tempo il tratto con la cicatrice, consentendo così al bambino di nutrirsi adeguatamente e normalmente. Questa strategia, però, può risultare inefficace poiché necessità di più interventi di dilatazione e, quindi, di ripetute anestesie.
Gli stent usati in questa condizione – realizzati in metallo e ricoperti di un materiale plastico molto sottile – pur essendo inizialmente molto efficaci, tendono a scivolare nello stomaco o ad aderire troppo alle pareti dell’esofago, irritandole e producendo nuovo tessuto cicatriziale. A quel punto è necessario intervenire con nuove dilatazioni e conseguenti disagi per il paziente.

Lo stent dinamico del Bambino Gesù, realizzato in silicone, anziché comprimere le pareti occupa il diametro dell’esofago e, per la sua particolare forma, permette a cibo e liquidi di passare nello spazio che si crea tra le pareti esterne dello stent e la parete dell’esofago ristretto. Il cibo viene così “forzato” a passare in questo spazio dai movimenti dell’esofago.

Questa attività continua, quasi una ginnastica delle pareti, provoca un benefico effetto sulla stenosi che tende in genere a guarire consentendo la rimozione del dispositivo dopo un periodo di almeno 40-60 giorni.

Lo stent è realizzato in varie misure per potersi adattare meglio all’età del bambino e all’estensione della lesione esofagea: va da una lunghezza minima di 6 cm a un massimo di 25 cm, mentre il suo diametro va da 8,5 mm a 12,5 mm.

«In alcuni casi purtroppo il danno alle pareti dell’esofago è così grave e profondo che anche lo stent “dinamico” non riesce a far guarire la stenosi», spiega il dott. Luigi Dall’Oglio, responsabile di Chirurgia Endoscopica e Digestiva, «ma riesce almeno a ridurre la lunghezza della lesione. Un risultato comunque molto importante perché, dovendo arrivare a un intervento chirurgico, è possibile evitare la sostituzione di un lungo tratto di esofago».

Lo stente ha ricevuto il marchio CE per la commercializzazione.
Il brevetto appartiene al Bambino Gesù, mentre Sidam si occuperà della produzione ed Evoluzione si occuperà della distribuzione.

C.S.