DM 70 e DM 77, alcune riflessioni da Anaao Assomed

Flur im Krankenhaus mit unscharfem Arzt in Bewegung und Lift rot und Bett

Efficaci sulla carta, i due decreti non tengono conto del sottofinanziamento del SSN italiano e di alcune scelte mai realmente prese.

In luglio è stato avviato il tavolo ministeriale per discutere dei Decreti 70 e 77, incentrati rispettivamente su regolamenti dell’assistenza ospedaliera e regolamenti dell’assistenza territoriale. I lavori termineranno il 31 ottobre 2023.

Insieme, i due regolamenti potrebbero efficientare la nostra sanità pubblica, coordinando ospedale e territorio, come da obiettivi del Pnrr. Il tavolo tecnico istituito dal Ministero della Salute si propone di studiare le criticità emergenti dall’attuazione dei due regolamenti, atto che l’associazione di categoria Anaao Assomed giudica positivamente.

Il pensiero del segretario nazionale, Pierino Di Silverio. Dalla carta…

Secondo Pierino di Silviero, segretario nazionale di Anaao Assomed, il DM 70 mostra limiti oramai da molti anni, «storture e inadeguatezze che hanno contribuito, senza esserne la causa principale, all’indebolimento dell’assistenza ospedaliera e al peggioramento delle condizioni di lavoro, costituendo un elemento di strutturale fragilità reso evidente dalla crisi pandemica.

Prova ne sia che nel 2021 era già stato avviato un percorso di riforma che aveva prodotto una prima bozza mai arrivata a formalizzazione».

Per quanto riguarda, invece, il più recente DM 77, Silviero ricorda che «per il momento vive sulla carta, nelle elaborazioni teoriche dei modelli organizzativi e nelle poche e difformi esperienze regionali che ne hanno anticipato i principi ispiratori».

Questo Decreto, ammette Silviero, «ha l’innegabile pregio di affrontare, innovando e investendo, la non più rinviabile riforma dell’assistenza territoriale e delle cure primarie».

Se presi insieme, «è evidente che i due Decreti, pur nelle macroscopiche differenze di genesi e di fase di attuazione, costituiscono i riferimenti organizzativi delle due parti naturalmente complementari e sinergiche del SSN, che insieme dovrebbero realizzare la tanto auspicata continuità dei percorsi di cura ospedale-territorio e garantire la reale presa in carico dei bisogni di salute delle persone», aggiunge Silviero. Peccato che, secondo il segretario, non si sia tenuto conto di alcuni dati di realtà.

… alla situazione reale

«Da molti anni», riprende Silviero, «il SSN convive con una condizione di sottofinaziamento pubblico che ci ha reso il primo dei Paesi poveri nel confronto internazionale, minando le fondamenta dell’universalismo egualitario su cui si regge il diritto alla salute. Invertire potentemente questa condizione di impoverimento strutturale, tecnologico e professionale è il presupposto necessario e prioritario di qualsiasi riforma di sistema che altrimenti sarebbe l’ennesimo libro dei sogni che diventano incubi nel buio del razionamento».

Il sottofinanziamento, insieme ad altre condizioni, rendono difficile poter applicare quanto richiesto dai due Decreti in esame.

Si sperava nei finanziamenti dati dal PNRR, ma Silvieri è “pessimista” al riguardo: «la grande occasione del PNRR sta diventando per la sanità un’occasione persa. La quantità di risorse sinora utilizzata è irrisoria rispetto alla disponibilità ed è di attualità l’allarme lanciato dalle Regioni sulla mancanza di risorse dedicate al personale e la necessità di una parziale revisione del Piano su tempistiche e messa a terra di alcuni interventi previsti».

Il segretario si sofferma quindi su alcune evidenti criticità: l’esigenza di aumentare il numero di posti letto/1000 abitanti dei nostri ospedali, al momento il rapporto più basso tra i Paesi Occidentali, e quello di rinforzare le strutture di Emergenza-Urgenza, quali Terapie intensive e subintensive, il tutto seguendo il principio della ridondanza e della flessibilità. Occorre poi decidere, in modo chiaro e univoco, «ruolo e funzioni dei piccoli ospedali, permanenza dei punti nascita sotto standard, declinazione delle reti cliniche, equilibrio tra i principi volumi/esiti e autosufficienza territoriale/prossimità».
Solo alcuni degli aspetti su cui ci si augura lavoreranno i 5 tavoli tematici istituiti… e per i quali si sperano soluzioni concrete e applicabili.