È stato rilasciato il Report 2021 del Centro Nazionale Trapianti “Donazione & Trapianto di organi, tessuti e cellule staminali ematopoietiche”.
Il documento evidenzia chiaramente che la Rete Trapianti è riuscita, dopo il comprensibile calo del 2020, a riorganizzarsi, recuperando i trapianti persi e segnando un +12,1% sul fronte delle donazioni di organi e del 9,9% su quello dei trapianti. 2.528 in tutto i trapianti di organo effettuati, 1.363 da donatori deceduti (+10.4%) e 362 da donatori morti (+19.1%).

Si parla, complessivamente, di un tasso di donazione pari a 22.9 donatori ogni milione di abitanti, contro il 20.5 del 2020. Se si scende nel dettaglio regionale si osserva un aumento delle donazioni in quasi tutte le Regioni, con le sole eccezioni di Lombardia (-1.2), Veneto (-0.9), Piemonte (-1.6), Provincia Autonoma di Trento (-7.6) e Friuli-Venezia Giulia (- 4,7).

In generale, comunque, si assiste a una riduzione dell’opposizione alla donazione per i pazienti presenti in Terapia Intensiva: si sono registrati in tutto il 28.6% di no, dati in quattro casi su cinque dai parenti del paziente e solo in un caso a un diniego lasciato dal paziente stesso mentre era ancora in grado di decidere.

Il miglioramento c’è stato in quasi tutte le Regioni, con la Basilicata che segna il calo maggiore, pari al -17%. Molti miglioramenti anche in altre Regioni del Sud, come Calabria (-12.9%), Puglia (-8%) e Sicilia (-6.7%). Ottimo il miglioramento anche in Umbria, con un -13.7% e in Liguria, con il -9.9%. Accanto a queste situazioni ve ne sono alcune di peggioramento, come in Val d’Aosta (+19%), in Friuli-Venezia Giulia (+13.1%) e nella Provincia autonoma di Trento (+9.7%).

Come si nota, la variabilità è elevata… tuttavia, se si considera l’Italia nel suo complesso, la percentuale di diniego alla donazione in Terapia Intensiva è calata dell’1.6%: nel 2020 era infatti del 30.2%. Ma veniamo ai trapianti veri e propri. Anche in questo caso c’è stato un miglioramento, pari al 9%.

A crescere di più sono stati i trapianti di fegato, in tutto 1.376, con un incremento del +14,5%: la maggior parte è avvenuta con organo intero da cadavere, mentre 80 con fegato split e 36 da donatore vivente.

Cresciuti anche i trapianti di pancreas, passati dai 41 del 2020 ai 55 del 2021: nella maggioranza dei casi, questo trapianto è stato effettuato insieme a quello di rene. I trapianti di rene hanno raggiunto quota 2.051, contro i 1.907 del 2020, mentre quelli di cuore i 251, contro i 238 del 2020. Stabili a 115 i trapianti di polmoni.

Il direttore del Centro Nazionale Tumori, Massimo Cardillo, ha sottolineato che «aver recuperato in un solo anno il gap accumulato all’inizio della pandemia è un grande risultato il cui merito va all’intera rete trapiantologica che ha dimostrato di essere solida e resiliente, dal Nord al Sud del Paese. Ora dobbiamo cogliere le opportunità che arriveranno dal Recovery Fund e dal PNRR per offrire una presa in carico ancora più capillare a tutti i pazienti trapiantati e in attesa di trapianto».

Buone notizie anche dal fronte della donazione e del trapianto di tessuti che hanno visto un aumento nel corso dell’anno passato, così come le dichiarazioni di intento alla donazione rilasciate, mai così alte… a indicare un cambio di passo anche nella cultura del Paese.

Stefania Somaré