L’ecografia è una tecnica diagnostica semplice utilizzata in numerosi ambiti della medicina, tuttavia ci sono situazioni nelle quali non può essere applicata, per esempio nei pazienti ustionati o in quelli con pelle particolarmente sensibile o nei neonati.
Per essere utilizzata, la sonda deve infatti entrare in contatto con il corpo.
Una soluzione è stata proposta da un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology di Boston, che ha messo a punto una tecnica ecografica basata su laser che non richiede il contatto fisico.
Un laser genera onde che attraversano il corpo e che, una volta uscite, raggiungono un altro laser che trasduce il segnale in immagini.
Il laser è sicuro per gli occhi e per la cute.
La tecnologia è stata testata sull’avambraccio di soggetti volontari, arrivando a circa 5 centimetri di profondità e generando immagini dei diversi tessuti simili a quelle che si ottengono con l’ecografia tradizionale.
Per ora il laser deve trovarsi a circa mezzo metro dal paziente, ma Brian W. Anthony, ricercatore al Dipartimento di Ingegneria Meccanica e all’Instituto di Ingegneria e Scienze Mediche del MIT e autore senior dello studio, immagina che un domani si potrà applicare lo stesso metodo anche a distanze maggiori e per indagare tessuti più profondi.
Lo studio (Zhang, X., Fincke, J.R., Wynn, C.M. et al. Full noncontact laser ultrasound: first human data. Light Sci Appl 8, 119 (2019) doi:10.1038/s41377-019-0229-8) è stato supportato dal MIT Lincoln Laboratory Biomedical Line Program for the United States Air Force e dal U.S. Army Medical Research and Material Command’s Military Operational Medicine Research Program.
Stefania Somaré