Nella maggioranza dei casi, lo specialista riesce ad avere una diagnosi certa in tempi utili per avviare un trattamento.
Esistono però situazioni poco chiare che tendono a procrastinare, senza portare a una risoluzione. Ecco allora che un nuovo approccio può essere la soluzione.
È quanto accaduto a un paziente di 39 anni per il quale, dopo vari tentativi, si è arrivati a una diagnosi per la patologia che lo stava facendo deperire: un linfoma del mediastino, per il quale è ora in cura.
Il paziente aveva sviluppato lesioni necrotiche ai polmoni, in continua espansione, che avevano indotto a pensare a un carcinoma.
L’équipe della Chirurgia Toracica universitaria dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, sotto la direzione del professor Enrico Ruffini, è giunta alla diagnosi corretta con una biopsia chirurgica mininvasiva che ha utilizzato la capacità della indocianina di legarsi al tessuto tumorale e di colorarlo di verde fluorescente.
Una volta marcate le lesioni, in sala chirurgica, si è proceduto a effettuare una minima incisione di 8 mm in regione toracica destra visualizzando il polmone con una sonda nel torace per localizzare il tracciante fluorescente.
A questo punto è stata prelevata una parte del tessuto tracciato e lo si è sottoposto a biopsia, che ha identificato nel linfoma la causa delle lesioni stesse.
La tecnica è stata condotta dai chirurghi Paraskevas Lyberis e Francesco Guerrera ed è una metodica innovativa in ambito polmonare.
Stefania Somaré