Il nuovo rapporto di Health Technology Assessment sulla chirurgia robotica di recente pubblicazione da parte di Agenas, attraverso una revisione della letteratura scientifica e dei dati dell’operatività ospedaliera, ha analizzato lo stato attuale della chirurgia robotica in Italia, valutandone sicurezza, efficacia, impatto economico, organizzativo ed etico rispetto agli approcci laparoscopico e laparotomico, con particolare attenzione alla chirurgia generale, ginecologica e urologica.

L’analisi ha altresì incluso una valutazione comparativa di 3 sistemi di chirurgia robotica attualmente in uso, analizzando un totale di 22 procedure chirurgiche.

Il report pubblicato si pone, tra gli altri, l’obiettivo di supportare le attività di programmazione degli acquisti per le tipologie di tecnologie oggetto dell’osservazione al fine di una corretta gestione delle risorse, nonché per massimizzare i benefici clinici ed economici nel contesto del SSN.

I risultati emersi

Nel 2023 la chirurgia open è ancora l’approccio prevalente, pari a quasi a metà del totale degli interventi chirurgici condotti in Italia: il 46%. Con una percentuale simile segue l’approccio laparoscopico, ormai ampiamente diffuso, che si attesta al 45%. La chirurgia robotica detiene il 9%.

Per quanto ancora non particolarmente diffusa, la chirurgia robotica ha comunque sperimentato un trend di progressiva e continua crescita negli ultimi anni che vanno dal 2018 al 2023.

Dalla umbrella review condotta, che ha selezionato 1.677 revisioni sistematiche, di cui 733 valutate in full text, sono state incluse 131 revisioni per i domini sicurezza ed efficacia, 29 per l’aspetto economico e 64 per quello organizzativo.

Valutazioni economiche e di sicurezza ed efficacia

Per quanto riguarda l’aspetto economico, in assenza di prove solide che evidenzino una superiorità clinica della robotica, i costi a carico del sistema sanitario nazionale risultano di difficile compensazione, anche se l’approccio robotico consente di ridurre i giorni di degenza ospedaliera.

Per quanto attiene a sicurezza ed efficacia invece, la robotica mostra un trend di riduzione delle perdite ematiche rispetto agli approcci open e laparoscopico. Per quanto riguarda gli altri outcome, emergono invece risultati sovrapponibili.

Valutazione organizzativa

Nel dominio organizzativo, il rapporto mette in luce aspetti chiave come l’adeguata configurazione della sala operatoria, il coordinamento del team e la formazione specialistica, aspetti questi essenziali nel garantire un utilizzo sicuro ed efficiente della robotica all’interno del SSN.

Robotica in ginecologia e urologia

Più in particolare, emerge dal report che in ambito ginecologico il ricorso alla chirurgia robotica evidenzia l’insorgenza di minori complicanze; in ambito urologico invece – con particolare riguardo alla prostatectomia radicale – mostra maggiori benefici funzionali postoperatori.

Per quanto presenti costi superiori alle tecniche laparoscopiche e laparotomiche, non compensati da una riduzione dell’ospedalizzazione, l’impatto economico complessivo dell’adozione della chirurgia robotica risulta contenuto in tutte le procedure indagate.

Alla luce di quanto emerso, il rapporto Agenas sottolinea l’importanza di condurre ulteriori analisi volte a determinare il reale impatto della chirurgia robotica e supportare scelte informate di pianificazione sanitaria.