I numeri del cancro 2021

Neanche la pandemia ha potuto fermare Fondazione AIOM, AIRTUM, PASSI, SIAPEC e Osservatorio Nazionale Screening dal redigere l’undicesima edizione di “I numeri del cancro”, documento che da più di un decennio racconta le mete raggiunte nella cura delle neoplasie e delle lacune ancora da colmare, il tutto con un punto di vista epidemiologico. Ecco il primo dato interessante, che racconta dei tanti miglioramenti raggiunti nelle terapie oncologiche e nella prevenzione: dal 2015 al 2021 il tasso di mortalità è diminuito per tutti i tumori del 10%.

Se vogliamo confrontare i morti assoluti per tumore nel 2020 e nel 2021, si osserva una lieve riduzione che però, spiegano gli autori, può essere effetto del Covid-19: è possibile che alcuni pazienti oncologici terminali siano morti infetti da Sars-CoV-2 e, quindi, siano stati registrati come morti per questo virus.

Se si vuole invece scendere nel dettaglio delle tipologie di tumore è innanzitutto importante sottolineare che i tassi di mortalità nazionali sono inferiori alla media europea… per poi aggiungere che nelle donne il tasso di mortalità è in crescita per il tumore al pancreas (+ 3.9%) e per quello ai polmoni (+ 5%), mentre negli uomini sono tutti in diminuzione, escluso il tumore al pancreas che resta stabile.

Che dire della sopravvivenza a 5 anni, uno degli indici maggiormente considerati in oncologia? La presente edizione riporta per la prima volta dati aggiornati al 2018, mentre sino allo scorso anno i dati si riferivano al 2015.

Vediamo quindi cosa è cambiato. Mentre i tassi di mortalità calano, le percentuali di sopravvivenza a 5 anni aumentano per tutti i tumori, raggiungendo in media il 59,4% per gli uomini e il 65% per le donne, rispetto ai precedenti 54% e 63%. Queste percentuali sono abbondantemente superate nel caso del tumore alla tiroide femminile, per il quale la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 96,2%, e del tumore ai testicoli (93,2%).

Di contro, purtroppo ancora oggi solo il 30%, o meno, dei pazienti con tumore al pancreas sopravvive più 5 anni: questo è senza dubbio, al momento, il cancro più difficile da diagnosticare in forma precoce e da trattare.

“I numeri del cancro” si concentra anche sulla prevenzione, intesa come offerta degli screening oncologici alla popolazione di un dato territorio: un’offerta che appare ancora differente tra il Centro-Nord e il Sud, dove è più scarsa: una lacuna su cui occorre lavorare perché gli screening si sono dimostrati uno strumento importante per fare diagnosi precoce e quindi aumentare le probabilità di avviare un percorso terapeutico favorevole al paziente.

Rispetto alle precedenti versioni, questo documento soffre della pandemia: per esempio, riporta una riduzione del numero di diagnosi di tumori particolarmente in stadio precoce nel 2020 rispetto al 2019, il che potrebbe indicare un ritardo diagnostico legato al lockdown e alla riduzione delle attività di screening. Un’ipotesi che, se confermata, darà i suoi frutti nei prossimi anni.

Il documento prende in considerazione anche i fattori di rischio legati allo sviluppo delle neoplasie, tra i quali certamente l’aumento di peso e le associate abitudini alimentari e di sedentarietà sono tra i più importanti. A pesare sono poi anche il fumo di sigaretta e il consumo di alcolici fuori pasto, mentre continuano le evidenze che anche l’inquinamento atmosferico possa favorire la formazione di tumori.

Stefania Somaré