IEO Proton Center: firmato l’accordo con IBA

IEO Proton Center: firmato l'accordo con IBAUn altro passo essenziale verso la realizzazione del Centro di Radioterapia Avanzata dello IEO, lo IEO Proton Center, è stato fatto lo scorso 3 maggio con la firma dell’accordo con IBA (Ion Beam Applications, S.A, Euronext) per l’installazione del primo sistema italiano Proteus One, per la terapia con protoni nei pazienti oncologici che non rispondono più alla radioterapia convenzionale o che, per tipologia o posizione del tumore non possono ricevere trattamenti tradizionali. Si tratta della più innovativa metodologia di radioterapia di precisione disponibile al momento. Il Centro dovrebbe essere operativo nel 2021 e, a regime, potrà trattare fino a 800 nuovi pazienti l’anno.

Spiega il prof. Roberto Orecchia, direttore scientifico dello IEO: «la protonterapia rappresenta una nuova possibilità di cura per i tumori dei bambini e per molti tipi di tumori degli adulti per i quali non esistono altre opzioni di trattamento.

Si tratta di tumori situati vicino a organi vitali o in aree particolarmente sensibili alla tossicità dei raggi fotonici, utilizzati dalla radioterapia convenzionale: per esempio, i tumori del cervello o della aspina dorsale oppure i tumori a geometria complessa, come quelli del distretto cervico-facciale o, ancora, i tumori che hanno sviluppato radioresistenza e dunque non rispondono più alla radioterapia».

IEO Proton Center: firmato l'accordo con IBA
Roberto Orecchia

E, ancora: «lo sviluppo della protonterapia è in linea con la nostra missione di ospedale di ricerca. L’utilizzo dei protoni, pur avendo già risultati scientificamente documentati e indicazioni terapeutiche precise, è ancora agli albori e apre un nuovo capitolo nella cura del cancro, anche in combinazione con altre discipline: chirurgia, chemioterapia, farmaci molecolari o altre metodiche radioterapiche.

Un’applicazione promettente è, per esempio, la radioimmunoterapia, che associa l’azione della radioterapia e dell’immunoterapia. Si è scoperto che la terapia con protoni può ottenere una risposta del sistema immunitario decisamente maggiore rispetto alla radioterapia tradizionale».

Stefania Somaré