Il problema di linee guida condivise su demenza: il contributo di Fondazione Gimbe

Il termine demenza descrive una serie di sintomi cognitivi, comportamentali e psicologici che possono includere perdita di memoria, difficoltà di ragionamento e di comunicazione e cambiamenti della personalità, compromettendo le capacità di svolgere le normali attività quotidiane con conseguente perdita di autonomia. Secondo i dati del Ministero della Salute, i pazienti affetti da demenza in Italia sono oltre un milione.

Nino Cartabellotta Gimbe Demenza
Nino Cartabellotta, presidente di Fondazione Gimbe

«La demenza rappresenta una rilevante emergenza socio-sanitaria con enormi implicazioni economiche, e il suo impatto nei prossimi anni sarà condizionato, oltre che dall’invecchiamento della popolazione, anche da un’assistenza ad oggi non ottimale: infatti, circa il 50% delle persone affette da demenza non riceve un supporto adeguato dopo la diagnosi, e 1 paziente su 3 non viene diagnosticato, impedendo alle famiglie ad accedere ai fondi per le disabilità».afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE.

Nel nostro Paese esistono numerosi riferimenti normativi e iniziative finalizzate a migliorare l’assistenza dei pazienti con demenza. Tuttavia, come spiega Cartabellotta, «a fronte dei vari documenti di programmazione e organizzazione sanitaria non sono oggi disponibili per i professionisti sanitari, pazienti, familiari e caregiver linee guida nazionali aggiornate, mentre quelle regionali risultano obsolete secondo i criteri definiti dal nuovo Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG)».

Per questo la Fondazione GIMBE ha realizzato la sintesi in lingua italiana delle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE), aggiornate a giugno 2018, che saranno inserite nella sezione “Buone Pratiche” del SNLG.

Queste linee guida forniscono raccomandazioni relative a vari aspetti della gestione della demenza. Non mancano anche le raccomandazioni pratiche su accuratezza diagnostica dei vari test cognitivi, criteri di diagnosi differenziale tra demenza e delirium, interventi cognitivi e di formazione per i caregiver, oltre alla definizione delle priorità rilevanti per la ricerca, al fine di ampliare le conoscenze scientifiche per la gestione di questa condizione.

«Auspichiamo che la versione italiana di questo autorevole documento del NICE rappresenti una base scientifica di riferimento, sia per la costruzione dei PDTA regionali e locali, sia per l’aggiornamento di professionisti sanitari e operatori sociali sia per la corretta informazione di pazienti, familiari e caregiver» conclude Cartabellotta.