Una delle principali complicanze del Covid-19 è lo sviluppo di una grave sindrome respiratoria.
Uno studio retrospettivo italiano che ha coinvolto l’Irccs Policlinico San Donato di Milano, l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Pavia ha evidenziato come l’esame radiografico del torace inserito nel triage di pazienti con sospetta infezione possa svolgere un ruolo nel processo diagnostico diagnosi di patologia, evidenziando in particolare gli esiti “falsi negativi” dei tamponi che utilizzano la RT-PCR (Schiaffino S, Tritella S, Cozzi A, et al. Diagnostic Performance of Chest X-Ray for Covid-19 Pneumonia During the SARS-CoV-2 Pandemic in Lombardy, Italy [published online ahead of print, 2020 May 12]. J Thorac Imaging. 2020;10.1097/RTI.0000000000000533. doi:10.1097/RTI.0000000000000533).
Lo studio è stato condotto su 535 pazienti presentatisi al Pronto Soccorso dell’Irccs Policlinico San Donato tra il 24 febbraio e l’8 aprile 2020, sospetti per Covid-19: tutti sono stati sottoposti a tampone nasofaringeo e, entro 12 ore dall’ammissione in Pronto Soccorso, a una radiografia digitale anteroposteriore del torace.
Si sono considerati positivi i soggetti con tampone positivo o lievemente positivo.
I soggetti con tampone negativo sono stati successivamente richiamati per capire se, nel frattempo, avessero sviluppato sintomatologia o se fossero stati ricoverati per Covid-19 in altro ospedale: in questo modo si sono potuti individuare casi falsi negativi al tampone.
Complessivamente sono stati quindi valutati 408 pazienti Covid-19 e 127 negativi.
Le lettura prospettica dei radiologi di turno in ospedale ha dato luogo a 363 veri positivi, 50 falsi positivi, 45 falsi negativi e 77 veri negativi, ovvero a una sensibilità dell’89%, una specificità del 60%, un valore predittivo positivo dell’88% e un valore predittivo negativo del 63%.
Queste performance indicano la radiografia toracica come alternativa alla tomografia computerizzata, in talune esperienze risultata più sensibile ma meno specifica. Inoltre, rispetto alla TC, l’esame radiografico riduce le procedure di sanificazione. Soprattutto in fasi picco pandemico, l’esame radiografico può svolgere un ruolo prezioso con notevole efficienza e sicurezza. Appositi algoritmi di intelligenza artificiale potrebbero ulteriormente incrementare la sua performance diagnostica, offrendo al radiologo una immediata second opinion con la quale confrontarsi al momento della refertazione.
Stefania Somaré