Infermieri, rendere l’Università più attrattiva

In tante Regioni i bandi per l’iscrizione ai corsi di laurea in Scienze Infermieristiche registrano scarse adesioni. Un problema serio che richiede un intervento deciso.

Secondo la Conte dei Conti, oggi in Italia mancherebbero più di 65 mila infermieri, come conseguenza, abbiamo 6,4 infermieri ogni 1000 abitanti, mentre in Europa la media è 9,2.

Sottosoglia anche il rapporto medici/infermieri, che dovrebbe essere di 1:3 e invece è di 1:1,5. Uno dei problemi da risolvere riguarda la scarsa attrattiva dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche: secondo dati OCSE, si laureano in questa disciplina solo 17 giovani su 10 mila, contro i 48 europei.

Per questo la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane si sono incontrate per individuare una strategia comune e aumentare il numero di giovani italiani che si iscrivono al corso di laurea in Scienze Infermieristiche.

Anche perché nei prossimi dieci anni saranno numerosi gli infermieri che andranno in pensione, e se non si immettono nuove leve nel sistema, la falla aumenterà vertiginosamente. Di pari passo, occorre rendere attrattiva anche la professione. Gli infermieri sono un tassello fondamentale per il SSN e la cura dei più fragili e anziani.

Le proposte di Fnopi

Barbara Mangiacavalli, presidente di Fnopi, spiega: «le soluzioni strutturali possibili si basano su tre priorità: incremento della base contrattuale e riconoscimento economico e dell’esclusività delle professioni infermieristiche; riconoscimento delle competenze agite; evoluzione del percorso formativo universitario, con le specializzazioni».

Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi

Per raggiungere questi obiettivi occorre anche modificare la legge 43/2006, “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali”. In particolare, si vogliono revisionare le lauree magistrali cui può accedere l’infermiere, aprendo tre ambiti: Cure primarie, Cure pediatriche e neonatali, Cure intensive ed emergenza.

Inoltre, si chiede che venga riconosciuta agli infermieri del SSN che erogano formazione l’attività formativa, appunto. Questo darebbe lustro alla professione. Questo, però, non basta: occorre accattivare le nuove generazioni e convincerle che la professione di infermiere può dare opportunità e risvolti professionali interessanti. Per questo è stato realizzato il video “Infermieri NextGen”.

Il video

Un tono emozionale, ma fresco per risuonare con i cuori più giovani. Una carrellata di sogni e desideri espressi da diciottenni per il proprio futuro. Immagini che mostrano scorci della professione, tra corsi di ospedale, missioni umanitarie, uso di tecnologie avanzate.

L’idea è portare alla luce la modernità della professione infermieristica, che consente anche di viaggiare, confrontarsi, crescere e di scegliere la propria strada. Il video è stato affidato alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane perché lo usino come presentazione dei corsi di laurea.